— 338 — scopo principale di verificare la forza nemica ed i lavori intrapresi, ordinatamente cominciarono a ritirarsi, protette dall’ artiglieria del forte. Oltre i comandanti delle colonne, tutti fecero coraggiosamente il dover loro, e specialmente si distinsero i due zappatori Martinelli nativo delle Ro-magne e Luigi Trevisan veneto, i quali, avvedutisi che due loro compagni, rimasti indietro in causa di ferite riportate, stavano per cadere nelle mani degli Austriaci, coraggiosamente retrocedevano, e caricatilisi sugli omeri, in mezzo ad una grandine di palle li portarono in salvamento. Di questi tratti ammirabili molti sono a noverare. Cercherò del mio meglio ricordarne alcuni, essendo cosa impossibile tutti conoscerli o rammentarli. In questa sortita gli assedianti ebbero 4 morti e 30 feriti. Nel seguente giorno l’ingegnere Valle, lombardo, mentre dirigeva i lavori avanzati della lunetta n.° 13, rimase ferito in una gamba, in modo clic indispensabile divenne operarne 1’ amputazione. Il chirurgo già si apprestava al doloroso ufficio, quando il paziente traeva tranquillamente 1’ orologio per osservare, diceva, quanti minuti 1’ operatore vi avrebbe impiegato ; e poi soggiungeva che perdere una gamba per la patria era dare meno di niente. In altri punti della laguna venivano in questi giorni effettuate delle felici sortite. Il generale Rizzardi, comandante il circondario di Chioggia, quantunque quasi giornalmente dovesse combattere col nemico che avanzavasi sotto il tiro dei suoi fucili, risolse di eseguire il giorno 22 una ricognizione di qualche importanza, e nello stesso tempo requisire tutti i viveri che sarebbero caduti in sue mani. Presi seco 1200 uomini, li divideva in tre colonne: la prima delle quali,