Conquiste all’ignoto vivo mandando un biglietto in cui annunciava la propria capitolazione. Il rivale era soccombente; non più timore di arrivare secondi sulla agognata vetta! Bryant non poteva proseguire per insufficiente preparazione e perché aveva un uomo ¡ammalato; senza avvistarlo, gli Italiani lo avevano sorpassato ed egli, incontrato alcune guide del Duca, aveva consegnato loro un biglietto con l’annuncio del ritiro ed un cavalleresco augurio di vittoria. Momento d’emozione. Cagni notò nel diario: « Forse sperava un aiuto? Forse di unirsi a noi? Certo che io ho provato un immenso sollievo nel saperlo superato. Una soddisfazione grande, un sapore di vittoria che non saprei analizzare. E scatto quando sento sorgere una voce di pietà, una parola di dovere per me mal compreso verso questi vinti della natura. Per quanto ricerchi nel mio cuore, io non sento questa pietà, non sento alcun dovere ed il mio cervello non comprende qual è il sentimento che fa sorgere in qualcuno l’idea di abboccarsi con Bryant. È forse la curiosità, quella curiosità prepotente che nella fanciullezza fa rompere i giocattoli per vedervi dentro il meccanismo e che nella lotta della vita e della morte spinge il vincitore a rimirare il vinto. Ed io non sento questa curiosità e mi pare di essere più generoso degli altri. Il Bryant nulla chiede: perché offrirgli qualcosa? ». Crudo e sincero, Cagni giustificava cosi il suo aspro istinto di lottatore pronto a pagare di persona ogni successo, ambizioso, esclusivista. Per di più v’era in lui il neofita dell’alpinismo, fierissimo di aver superata la nuova prova, e l’uomo duro che fece sempre sua legge il non invocare mai l’aiuto di nessuno. È naturale che di fronte al contegno dignitoso di Bryant, che non piativa soccorsi, qualcuno dei nostri, forse lo stesso Principe, proponesse di assistere l’Ame-ricano. Ma, come quasi sempre, prevalse l’impetuosa volontà contraria di Cagni, e i nostri ripresero da soli la scalata. La mèta sembrava tanto vicina che ciascuno fu tentato di abbandonare i fastidiosi impedimenti per slanciarsi libero all’assalto della cima fulgente di candida neve; ma resistettero alla seduzione limitandosi a lasciare le slitte. La fatica fu ancora lunga perché bisognò aggirare enor-