II DISCIPLINA ma settimana dopo U morte di Vittorio Emanuele II, _ il 17 gennaio 1878, un enorme, grandioso corteo funebre ■» (volgeva dal Quirinale per piazza del Popolo (ino al Pantheon di Agrippa. Per la prima volta dopo la presa di Roma tutta la nazione era rapprorntata nell'antica sede dell'Impero, e quasi rispondendo a una suprema convocazione del Padre della Patria, si presentava unita. Solo da quel giorno i "buzzurri" settentrionali cessarono di apparire degli estranei occuparti agli occhi del popolo romano, poiché il Piemonte laxiava il suo pegno regale nel lempio eretto dal luogotenente di Augusto e riconsacrato dai Pontefici. Nel corteo che si tramutò in apoteosi il generale Ciacco» Medio, garibaldino e marchese del Re, in arcioni sopra un cavallo grigio impugnava la spada di Vittorio Emanuele, e Cesare Correnti lo seguiva recando la Corona ferrea sopra un cuscino scarlatto. Fra i generali d’ogni arma reduri di cento battaglie, il vecchio Stefanelli rappresentava. ultimo, le milizie del primo Napoleone. Più indietro — riferiva il cronista « la folla, sempre composta, accolse con un mormorto di simpatia gli alpini ed i marinai. che non aveva mai veduto, e con anche più evidenti sega*