- 166 — r assuntore ; e l’utile che se ne ritraeva, restando a vantaggio del Fondaco stesso, rimaneva indirettamente a profitto del Comune e dei consumenti. La cassa del Fondaco, che in tal modo lentamente aumentava il suo capitale, costituiva un fondo di riserva, a cui il popolo, od il Comune che lo rappresentava, potevano attingere in caso d’imprevedute necessità1). Quando venisse istituito il Fondaco in Rovigno, non ci è noto : certo però prima del 1489 ; e venne fondato colla cessione da parte del Comune di terreni comunali arativi affittati a terra-tico di frumenti2). Si sa che questi terratici davano annualmente 157 staia a misura colma. Il vecchio Fondaco, il primo istituito, era situato in piazza S. Damiano, ove trovasi presentemente il Casino di società3). Aumentatasi la popolazione ed accresciuti per ciò anche il bisogno ed il consumo, si fabbricò nel 1680, per deposito di frumento, un Granaio, ove oggidì trovasi il Tribunale, ed allora era un piccolo campiello. Constava dapprima questo nuovo fabbricato d’un solo solaio; nel 1760 ne fu aggiunto un secondo. Nel 1747 sì ') Dal Capitale del Fondaco venne, Ira altro, tolto : lire 3363 il 7 ap. 1693 per la guerra contro il turco; — ducati 1000 li 7 febbraio 1715 allo stesso scopo; — ducati 2000 nel 1720 per cominciare la costruzione della chiesa; — ducati 2000 nel 1732 per la detta fabbrica; — lire 30.000 nel 1734, parte al Principe parte alla chiesa; — ducati 2000 nel 1750 antecipati alla Sagrestia; — lire 22.500 negli anni 1797-98 per acquartieramento di truppe; — lire 15.000 per la caserma ecc. ecc. 2) Cfr. Canonico Tom. Caenazzo, Origine e progresso d’alcuni istituti di beneficenza in Rovigno, edito negli Atti della Società istriana d’arch. e Storia patria a. 1886, voi. 2.“, fase. 3. — Ant. Angelini, Notizie sul Fondaco di Rovigno, ms. nell’ Archivio comunale. 3) Sul davanti saliva lunga gradinata esterna, di pietra, che metteva al piano superiore. Assicurata al muro sopra il pianerottolo di detta scala, all’ altezza d’ un metro circa, stava la sbarra col catenaccio di ferro per la berlina, e sotto la grondaia sporgeva dal muro la trave colla carrucola per la tortura della corda. — Racconta il can. Caenazzo o. c. pag. 17 che su questa gradinata segavasi in antico il di della mezza quaresima la Vecchia, cioè un grande fantoccio che il Comune faceva riempire di frutta e di ghiottornie a divertimento dei fanciulli e del popolino. Da qui il nostro proverbio „buona per la scala del Fondaco“ parlando d’una vecchia brutta e cattiva. Sull’uso di segare a Roma la Vecchia a mezza quaresima, cfr. F. Montani, feste e spettacoli di Roma.