— 104 — Il Tribunale supremo mandò nel marzo del 1790 il Cancelliere del Provveditore di Palma con alcuni soldati ad iniziare il processo contro i turbolenti ; ma pur troppo alla giustizia da ben lungo tempo mancava la forza necessaria, per farsi rispettare. Vedremo più inanzi come, già nel secolo XVI, gli ordini della Serenissima riguardo ai pascoli ed agli animali, quando collidevano coll’interesse privato, restassero pressoché lettera morta. Posteriormente le cose non mutarono in meglio. Scriveva in tale proposito il Provveditore ed Inquisitore generale del-l’Istria Marco Loredano nella sua relazione 19 giugno 1615 al Senato68): „Nè giova per freno il Magistrato di Capodistria____ perchè non solamente non riceve dai Rettori alcuna obbedienza, ma è caduto si può dire in derisione, non essendo eseguite le pene contro gl’inobbedienti, li quali, se bene siano stati molte volte mandati debitori a Palazzo, hanno anco ottenuto al loro repatriar le liberationi con le condanne d’un candellotto, come son informato“. E se il Governo provinciale non possedeva l’energia e la l'orza sufficiente per dare esecuzione ai suoi deliberati, meglio non potevasi attendere dai Podestà chiamati a reggere le singole terre. Quanto accadde in Rovigno nel 1617 (v. pag. 70) ci mostra come di nessun momento fosse 1’ autorità dei Provveditori stessi dirimpetto alle truppe mercenarie, e come essi si vedessero quasi sempre costretti a lasciare impunite le esorbitanze sia delle soldatesche sia delle popolazioni con grave disdoro della giustizia e con grave danno della publica tranquillità. E qui, a completare il quadro delle tristi condizioni interne della città di Rovigno nell’ ultimo secolo della República, aggiungo alcuni fatti tolti dalla Cronaca del Biancini69), i quali, meglio d’ogni considerazione, ci dimostrano da un lato la debolezza del Governo, dall’altro la prepotenza della popolazione 6S) Bullettino della Società istriana d’archeologia e Storia patria, voi. 2, fase. 3, pag. AQ. 69) Si noti che il Biancini era medico condotto in Rovigno, e contemporaneo e presente ai fatti eh’ egli narra.