316 - dando la preferenza or a Capodistria, ora a Grado, ora a St. Anastasia di Parenzo, ora a scogli sì piccoli che appena meritano cenno. Secondo le migliori edizioni di Plinio, l’epiteto di dar«; non va applicato soltanto a quelle isole che stavano dinanzi al Timavo, ma altresì a quelle tre che stavano intorno la penisola istriana, la celebrità quindi doveva dedursi da qualche loro qualità; delle Absirtidi, che sono le più prossime all’agro polense dal lato di levante e che corrispondono ad Ossero, nota è l’importanza; le Pullarie che stavano dinanzi a Pola erano memorabili, al dire di Sti’abone, per i porti e pei prodotti; Cissa a’ tempi di Plinio non aveva ancora la tintoria di porpora per la quale ebbe fama: è ragione di ritenere che Cissa fosse di rilievo per l’estensione tale da dare ricetto ad abitanti numerosi, e ciò può dirsi soltanto dell’ isola che già stava dinanzi al promontorio di Montauro, ampia quanto la maggiore dei Brioni. L’antica isola di Cissa, colla città che vi stava sopra, si sprofondò nel mare, fenomeno questo del quale non dobbiamo fare meraviglie sapendo come nell’ Arcipelago che sta all’ altra estremità dello stesso mare e dello stesso continente che per formazione è simile all’Istria, tali cose non sieno state rare, intendiamo del sorgere repentino e dello sparire di isole ; il che si hanno esempi anche nell’Estuario veneto. Malagevole sarebbe il dire l’epoca nella quale Cissa si sprofondò nel mare. A’ tempi di Plinio certamente esisteva, esisteva nel secondo secolo od al principio del terzo di nostra èra, quando aveva lo stabilimento centrale della tintoria in porpora, il quale estendevasi per tutta l’Istria e la Venezia, esisteva quando nel IV secolo fu dettata la notizia dei due imperi, nella quale si fa menzione della tintoria di Cissa. Non sapremmo dire se S. Girolamo nel parlare di Cissa (Ep. 33) intenda dell’istriana o della dabnata, giacché anche in Dalmazia vi aveva isola di tal nome, ed è più verosimile che il santo intenda di questa. Esisteva certamente nel B24, nell’ anno in cui le chiese istriane cominciarono ad avere propri vescovi, poiché Cissa ebbe vescovi nel secolo VI e nel VII: di tempi posteriori non vi ha notizia. Però della chiesa cissense non taceremo, che certamente nella fondazione del vescovato assunse nome dalla città, ma che poteva conservarlo anche quando non esisteva più la città, poiché la chiesa cattolica non cangiò sì