- 158 - riserve. Perchè per l’esperienza appunto delle passate contraffazioni cui fa professione odiosa questa popolazione, s’è indotta l’avvedutezza e maturità del Mag. Ecc. alla Sanità di voler provvedere al disordine ed ai pericoli, che derivar possono nelle correnti contingenze precisamente dall’ occupazione pescareccia di Rovigno .... Resta quindi confermato quanto sta espresso nelli publici Proclami, che, se feriscono la licenziosità di cotesta indisciplinata popolazione, cospirano però alla conservazione della comune salute“. Questo documento è per noi della massima importanza^ poiché, assieme al Memoriale 18 giugno 1797-publicato nella Appendice XXII ed alla deliberazione presa dalla Municipalità di Rovigno il dì 13 giugno 1797, ci mostra quale fosse il vero scopo cui tendevano i Rovignesi IS), e quale la precipua cagione dei malumori e dell’insubordinazione verso le Autorità dello Stato. La República veneta, non solo aveva rispettata l’autonomia della città, ma anzi, quando l’aumento del loro numero sembrava richiederlo, aveva favorite le aspirazioni dei popolani, concedendo a questi e propri Sindici e proprie Assemblee, e mezzo di ricorrere al Senato ogni qual volta credessero lesi dal Consiglio dei cittadini i loro diritti od interessi. Aveva l8) Se i Rovignesi desideravano franco il porto di Valdibora nel loro interesse, vi erano però fra i Rettori della nostra provincia alcuni, i quali stimavano indispensabile l’istituzione d’un porto franco nell’Istria veneta per combattere la concorrenza che in quel tempo Trieste faceva a Venezia. E scriveva il Podestà-Capitano Michiel nella sua Relazione al Senato il 28 novembre 1749: „Se possibile fosse con le medesime maniere di facilità fosse aperto un qualche Porto nella Provincia dell’ Istria lontano questo cento in circa miglia e poco distante nell’ ingresso del Golfo, non solo farebbe cotrapunto ma atterrarebbe affatto quel commercio (di Trieste), poiché il comodo dell’ approdo più facile e più breve di minor spesa e pericolo a bastimenti, e sollecito 1’ esito delle merci ne cagionarebbero a quella parte il loro fermo e necessitarebbe li medemi Austriaci a cercar in esso porto e 1’ esito et il provedimento. Ma al mio corto intendimento non lice in materia così grave più oltre a soggettare a Publici prudentissimi riflessi“.