— 145 — situati nel territorio di Ro vigno ; cioè nei boschi di Fratta piccola, Yalalta, Yalfabroso, Vaisaline, Montecanalmoncena e Montegustigna. Ma pur troppo i nostri boschi erano sacri alla distruzione; poiché non solo non si obbediva al divieto del pascolo, ma i Morlacchi, o per trascuratezza, o dolosamente, andavano a gara nel menarvi strage. Nel 1545 rimase incendiato l’intero bosco di Fratta; ed il Provveditore Surian riferiva1“) nel 1614 „d’aver veduto sopra il territorio di Rovigno abbruciati i boschi da legna in più contrade e luoghi per il giro di una e due miglia, ed informatosi seppe che venivano arsi dalli stessi della Villa di Rovigno con grave danno della città per la mancanza delle legna necessarie“. E qui, per combattere un’opinione erronea troppo facilmente ripetuta, credo opportuno di trascrivere quanto il signor Eug. Pavani dettava nel suo opuscolo Del Carso, delle sue selve, del suo rimboschimento (publicato nel Boll, della Soc. adriatica di Scienze naturali), Trieste 1885, pag. 24: „Chiunque voglia por mente alle varie epoche nelle quali furono publicate le disposizioni sopra i boschi, dovrà convenire che la República di Venezia seppe avanzare ogni altro stato in materia di governo forestale. L’accusa lanciata contro Venezia di essere stata càusa prima della devastazione dei boschi nell’Istria, si risolve in aperta calunnia .... Le leggi venete, modellate sui migliori principi della scienza forestale, avevano tutte l’alto fine di giovare direttamente alla polizia, all’ economia, all’ igiene e più che alla conservazione, tendevano alla riproduzione delle essenze boschereccie più nobili e più profìcue; e se può muoversi un’accusa contro la República veneta, è questa, allargò ed aggravò troppo la sua tutela sopra i boschi comunali e privati, onde e comuni e privati presero in odio i propri boschi non meno che tutta l’amministrazione forestale“. „Se non ostante queste leggi i boschi dell’Istria deperirono, ciò si deve attribuire a due fatti: il primo è la postura al mare che rendeva impossibile impedire il taglio ed il trasporto delle legna di contrabbando ; il secondo è la ripugnanza degli abitanti al lavoro dei campi, dediti a vivere della pastorizia “) Bullettino della Società istriana d’Arch. e Storia patria, voi. 2, fase. 3. io