- 72 - manzi aveva assegnati al fondaco, tutta volta non volle neppure in questa occasione venir meno al suo doveroso affetto, e concorse con 4000 lire circa alle spese della spedizione, comprovando così anche coi fatti com’ essa „tuttoché povera nell’ essere, altrettanto però era doviziosa d’animi generosi“ M). Nè minore fu il patriottismo addimostrato dai Rovignesi nella guerra della Morea scoppiata nel 1714. Al proclama emanato dal Principe li 10 gennaio 1715, in cui si faceva appello all’ossequio e devozione nutrita sempre dalla popolazione di Rovigno per la Republica, mentre i marinai rispondevano col-l’accorrere numerosi ad arruolarsi volontari sotto il veneto stendardo 23), il Consiglio della città, colla parte presa nella seduta del 24 febbraio, offriva a Venezia ducati 1000 per le occorrenze della guerra 24). E non solo per la generosità delle oblazioni, e per il numero dei marinai dati alle navi venete, ebbero lode i Rovignesi, ma molti di essi levarono fama di arditi navigatori e di strenui capitani, e si guadagnarono sul campo di battaglia il cavalierato di S. Marco -5). Giovanni JSarmta, uomo di straordinario coraggio; capitano d’una nave da guerra, fu in grande estimazione per avere in più incontri suggellato col sangue il suo amore per il veneto vessillo 2(ì). Nicolò Facchinetti, comandante la „Sacra Lega“, si distinse nel 1717 nella battaglia di Cerigo contro i Turchi, nella quale egli stesso fu gravemente ferito27). Antonio Benussi, comandante della „Fede“, nella battaglia navale contro i Turchi presso l’isola del Santo-Strati (Arcipelago) nel 1717, essendo rimasto gravemente ferito il duce supremo Elangini, prese egli il comando della battaglia, e per la riportata vittoria meritò d’essere creato cavaliere di 22) Cfr. la parte 7 aprile 1693 stampata nell’Appendice X. 23) Cfr. l’Orazione detta in Senato da Nicolò Bello cittadino di Rovigno ed ambasciato!- del Comune. 14) Cfr. Appendice XI. 25) T. cav. Luciani, Rovigno (articolo publicato nel Dizionario corografico dell’Italia edito dal Yallardi). — Stancovich, Biografie. — F. Dr. Glezer, Memorie di Rovigno, Pola 1885, pag. 33 e seg. 26) Morì nel 1714. ' 2’) Ferrari, Storia della Lega fra Carlo VI e la Republica veneta, pag. 201. Il Facchinetti cessò di vivere nel 1745.