é - 244 - mettevano al monte di S. Eufemia; e si fece strada battuta quella di S. Croce sino allora tutta grottosa. Nel 1828 si lastricò la Piazza della Riva, nel 1834 si rinnovò il lastrico della Car-rera e si ristaurò il campanile ; nel 1840 fu lastricata di nuovo la piazzetta di S. Damiano, e fu compiuto, come già si disse, sull’alto del colle di S. Francesco l’ampio fabbricato dell’i. r. Caposcuola. Nel 1841 l’antico Fontico in S. Damiano venne ridotto ad uso Casino di società istituito nel 1839; nel 1844, in occasione della venuta dell’imperatore Ferdinando, fu rinnovata con comoda gradinata la strada dalla .Madonna della salute al Duomo, e le fu dato il nome di via Ferdinandea. Atto veramente vandalico si fu la demolizione dell’antica Torre (v. p. 55 e 130) col suo bell’arco toscano e colla sua iscrizione „lo reposso dei deserti“ avvenuta nel marzo del 1843 onde procurare più larga visuale al palazzo Califfi che vi sorgeva di fronte. Il leone però è conservato nel Deposito d’antichità del comune a S. Martino. Nel 1850 si demolì dalle fondamenta la diroccata Canonica sul monte di S. Eufemia e si spianò anche il macigno su cui poggiava, e questo venne fatto a spese del Comune per dare lavoro agli operai poveri. Fu pure in quest’ anno demolito l’antico edificio al n. 1 dietro il Tribunale, dirimpetto al palazzo pretorio, il quale edifizio sino al 1822, mediante la sala grande del vecchio Consiglio comunicava col detto palazzo. Nella demolizione si scopersero le „prigioni oscure“ consistenti in due locali scavati nel terreno, senza luce, angusti ed umidi, con porte basse e grosse, le quali prigioni ricevevano luce da un breve pertugio superiore munito di grosse spranghe di ferro a croce. Nel 1851 fu ingrandito il cimitero che oggidì si sta nuovamente ampliando ; nel 1852 si cominciò la costruzione del Rubineo sul largo di Val dibora, nel cui pianoterra trovansi l’ampia pescheria e le beccherie, ed al primo piano v’era spaziosa sala per publiche solennità od adunanze e numerosi locali accessori. Fu compiuto nel 1854. La sala venne nel 1865 convertita in elegante teatrino. Nel 1856-59 si costruì il molo nuovo di Calsanta (v. pag. 136 e 137) e la nuova Sanità (v. pag. 133) assieme alle rive di Sottomuro, alle quali nel 1868 vennero aggiunte quelle di Sottolatina sino quasi a S. Nicolò. Fu atterrata la Decima (v. pag. 125) per allargare la via S.