— 338 — X. Anno 1693, li 7 aprile. Il Consiglio dei cittadini, a nome di tutto il popolo, offre al Doge lire 3963 per la guerra contro i Turchi. (Dal Ms. Terminazioni, Ducali, ecc. raccolte da A. Angelini, voi. Y, pag. 204). Questa Terra di Rovigno, tuttoché sia povera nell’essere, altrettanto però doviziosa d’animi generosi che hanno dato sempre saggi della loro divozione e fedeltà verso il suo adoratissimo Principe nell’ultima passata guerra col Turco, non hanno mancato con duplicate offerte di sviscerar da’suoi Capitali più preziosi somme considerabili, così dalla Comunità come dal Fonti co, per offerirli con una volontaria esibizione, quasi che in sacrifizio a Dio per sostentamento della sua santa Fede. Niente dissimile da tempi passati pretende darsi a diveder presentemente, anzi con maggior prontezza d’animo vuol costituirsi capo d’un’altra, benché debole offerta, in riguardo alla sua povertà, essendosi la Comunità ridotta esaustissima, che appena non ha con che supplire ai salari della sua pubblica Rappresentanza. Il Fontico solo costituito col sangue di questi popoli e di questa Comunità con le sue terre, ridotto, grazie a Dio, a qualche comodo di capitali, s’attrova di riserva oltre il bisogno zecchini 160 */2 con alquante monete forastiere, e poche di prezzo alterato dal corrente. A motivo però della presente levata di soldati, che con tanta umanità e carità va, facendo l’Hl.mo et Ecc.'1"’ Sig. Antonio Capello degnissimo Podestà e Capitanio di Capodistria per la sovranità che tiene come P. D. sopra i Luoghi pubblici di tutta questa Provincia, dà eccitamento a questo Sp. Consiglio, et in particolare a Noi Giudici e Sindico Rappresentanti questa Comunità ed Università col pronto concorso, anzi instigazione dell’ 111.'"° Sig. Giov. Batta Grimani zelantissimo Rettore di proponer parte a nome di tutto il Popolo d’offerire al Principe Serenissimo col riflesso alle presenti gravissime occorrenze di