- 162 - d’una tal legge, a mille vincoli lo si rende soggetto : notifìclie, quadri, mandati, pieggierie, giuramenti.... Giunto il pesce in porto (a Venezia), paga un dazio, andando soggetto a mille confronti che debbono combinarsi colle prescrizioni comandate prima di partirsi dall’Istria; — per conto del primo possessore è finalmente venduto a chi ha un privativo per fame l’acquisto e rivenderlo“ 27). Il 1 maggio 1755 fu rinnovata la proibizione di esportare pietre e scaglia fuori dello Stato (cioè per Trieste). Questi regolamenti, che sacrificavano totalmente il commercio marittimo della provincia a solo vantaggio della Dominante, dovevano essere doppiamente gravosi ai Rovignesi, i quali ne venivano colpiti sia nell’esportazione dei prodotti propri, sia nel commercio colle produzioni altrui. A rendere ancora più odiose tali leggi, s’ aggiungeva il modo col quale erano compilate le tariffe daziarie „le quali, costituite nell’ infelice stato in cui erano, avevano il solo nome di tariffe, ma infatto non erano che pretesti all’ arbitrio e volontà dei dazieri per esiger dal suddito quel che credevano conferente al loro interesse“. E queste sono parole lette in Senato il dì 29 maggio 1784 dallo Inquisitore alle arti Andrea Tron28). Qual meraviglia adunque se i Rovignesi addimostrassero molte volte colle vie di fatto l’odio accanito che nutrivano contro i dazi, i dazieri e gli sbirri che li servivano ! ! Ecco la spiegazione dei fatti accaduti in Rovigno nell’ agosto del 1767 e del 1769, nel giugno del 1774 e del 1780 e nel maggio del 1781. (V. pag. 105-111). E mentre Venezia veniva così stringendo sempre più i freni che inceppavano tutto il commercio marittimo, l’imperatore di Germania ed arciduca d’Austria Carlo VI, dopo avere nel 1717 proclamata libera la navigazione dell’Adriatico, colla patente stagione estiva, pel timore di perdere il pesce (fresco), si portavano ad esitarlo nei porti austriaci più vicini di quello della Dominante. Cfr. Relazione M. Michiel 28 nov. 1749. ”) „11 pesce salato diviso in più generi è un utile argomento alle publica Cassa potendo calcolarsi dalle annue estrazioni la rendita del dazio a ducati 8000 circa“. Così il Pod.-Cap. Gritti nella sua Relazione 10 giugno 1762. 1S) Romanin, o. c. 1. 18, c. 14.