- 54 - Di questa muraglia si vedono ancora o lunghi tratti o vestigia tra le contrade Dietrocastello e S. Tommaso, sul monte di S. Eufemia, e tra le contrade S. Croce, Villa e Trevisol, S. Benedetto e Sottomuro ; e se ne vedevano sino agli ultimi decenni tra i caseggiati della piazza della Riva e di Valdibora, e lungo la linea dalla porta di Valdibora all’altra di S. Damiano. Questa muraglia in tutta la sua circonferenza era guardata da spessi torrioni e torricelle, da spalti ed appoggi, dei quali anche al presente qua e colà si riscontrano le tracce. Aveva a levante le porte Valdibora, eh’ è l’attuale sbocco dal Pian di pozzo in piazza Valdibora, e S. Damiano, che lungo un sottoportico, sopra il quale prolungavasi la sala del vecchio Consiglio dei cittadini, metteva dall’ odierno campiello, ove allora era la pescheria vecchia, nella piazza di S. Damiano. Fiancheggiavano queste due porte (i cui battenti di grossa quercia broccati di ferro, chiudevansi come gli altri a due ore di notte fino al 1695 circa) due torrioni ciascuna. Erano torrioni di quella di Valdibora le due case Dapas e Privilegio; di quella di S. Damiano, da un lato porzione della vecchia casa comunale N. 1 ora congiunta a-1 Tribunale, sotto la quale erano le prigioni oscure e sotterranee, dall’ altro porzione dello stesso Palazzo pretorio, e precisamente quella sporgenza scarpata con pergolo murato verso la piazza della Riva, ove ora è l’ufficio steurale. Aveva ad ostro altre porte, le quali tuttora sussistono e sono chiamate, la prima di Sottomuro ó Portizza, la seconda di S. Benedetto e la terza di S. Croce, anche queste con grossi battenti ferrati fino ai primi decenni del presente secolo. La muraglia a tramontana si suppone ne avesse due, senza che però le si possano precisare. Si crede che una dovesse essere l’odierno passaggio del fu Ospitale delle donne presso l’Oratorio che metteva da Dietrocastello (ove si vede tuttora l’antico muro annerito con uno stemma ed un largo davanzale) al Pian della Madonna di Pietà : l’altra la scaletta degli Sbisà da Dietro castello a S. Tomaso, o in quella prossimità; poiché da tempo immemorabile, nelle processioni del Venerdì Santo e Corpus o sul principio del seguente, nel descrivere l’approdo di S. Eufemia, ricorda l’esistenza delle mura colle parole : „archa... in quodam tumulum ìuxta murimi predicti montis extra castrum in parva planicie conquievit.“