- 146 - e dei denari del legname sottratto ai boschi.... L’ultimo colpo l’ebbero dalla invasione dei profughi Bosniaci, Morlacchi, Croati, sia per le frotte di bestiame pascente che cacciavano nei boschi, sia per i frequenti incendi appiccati ai medesimi Tutta questa serie di mali peggiorò, fino a’ giorni nostri per l’abuso del pascolo vago, il quale dappertutto e sempre fu causa della devastazione dei boschi, massime nei paesi meridionali“. La República cercò di promuovere in questo tempo ed anche nel seguente secolo le piantagioni dei gelsi; ma, a quanto sembra, almeno per il territorio di Rovigno, con poco successo ,if). La coltivazione del grano turco venne introdotta nell’Istria solo al principiare della seconda metà del secolo XVIII ; e già, dopo l’esperienza fatta nel primo ventennio, dichiarata dagli intelligenti fatale per la nostra provincia: in quanto che, per la quasi annuale siccità, queste piante in gran parte perivano prima di maturare. Così era sottratto ad altre impiantagioni tutto il terreno riservato al grano turco, si dimagrava ed insteriliva la porzione più ferace delle campagne, e si trascurava la coltura delle piante invernali più atte ad assicurare un modesto sostentamento. Nel territorio di Rovigno però, la coltura di questa pianta si mantenne sempre entro limiti assai ristretti, come se lo può scorgere dal Prospetto 14) dei raccolti della Provincia d’Istria nel 1794, nel quale anno in Rovigno e suo territorio si raccolsero 1785 staia di frumento, 187 di orzo, 90 di segala, e soltanto 59 di grano turco. Anche V apicoltura era curata nei due ultimi secoli della República. Fra i possedimenti delle Confraternite di Rovigno, troviamo sempre figurare buon numero di alveari, dai quali, oltre al miele, si ricavava anche la cera che, spedita a Venezia, serviva a fabbricar candelle, candellotti, ceri che poi facevano bella mostra di sè o nelle processioni o sugli altari; essendo che ogni Scuola tendeva a superare le altre anche nel lusso e nello sfoggio delle luminarie. 1S) Cfr. la Relazione Basadonna, a. 16 0, — e la terminazione 16 maggio 1755, nel Ms. Term. dell’ Angelini, 3, 188. 14) Publicato nell’ Annuario della Società agraria istriana, anno 3, pag. 176.