- 251 - seguente. Vi andarono col gonfalone della città e colla banda: i vincoli di simpatia che da secoli (v. pag. 56) legavano queste due città istriane vennero così a stringersi sempre più. 16. Giorno di grande festività fu per Rovigno il dì 2 decembre 1878. Venivano inaugurati in questo giorno in Porticiuolo di Valdibora i lavori ferroviari con grande solennità e concorso di gente, alla presenza del Podestà, dell’intero Municipio, del Clero e delle Autorità sì civili che militari. I lavori ferroviari durarono circa tre anni. Ai 19 agosto arrivò da Canfanaro il primo treno; nel giorno seguente partì il primo da Rovigno, salutati dal popolo quale promessa di miglior avvenire per la città. La ferrovia avrebbe dovuto, secondo l’originaria deliberazione, sboccare nel porto di S. Caterina. Decisa in quella vece l’ubicazione della Stazione ferroviaria sulla rada di Valdibora, fu deliberato in pari tempo di ridurre la rada a porto ferroviario construendovi una grande diga e le rive ed il molo. Fu costruita la riva, ma non la diga, per cui il porto non è frequentato, con gravissimo danno del movimento commerciale, riescendo troppo dispendioso il trasporto con carri dal porto di S. Caterina alla Stazione e viceversa. Con ragione quindi la città insiste per il promesso compimento dei lavori portuali. Ora havvi il progetto di condurre per le nuove rive il binario in città percorrendo il fondo dell’antico canale e le nuove rive di Sottolatina, d’ onde continuerebbe sino alla fabbrica di tabacchi. Attuandosi questo progetto, sul nuovo grande piazzale di Valdibora sorgerebbero la Stazione per i passeggeri, gli Uffici di posta e telegrafo, la Dogana ed il magazzino doganale. Nella primavera del presente anno avrà luogo la solenne apertura del primo Ospizio marino fondato dalla „Società viennese per l’erezione e sviluppo di ospizi marini e di asili per fanciulli poveri, ed in particolar modo per gli scrofolosi e rachitici“ intitolato „Ospizio marino arciduchessa Maria Teresa“. Sorge questo edificio nell’amena baia di S. Pelagio (v. pag. 6), in fondo al Porticiuolo di Valdibora, nei pressi della Stazione