- 176 - che il capitale del Monte potè, nel periodo di 33 anni, salire a 209.060 lire, quale lo troviamo27) nel 1805. Durante la dominazione francese però, sia per soccorsi alle armate, sia per i bisogni del Comune, esso discese a poco a poco alla sua cifra primitiva. Il Monte di pietà prestava al 6 % sopra pegni per importi non superiori a lire 120, e dopo il 1775 sino all’ importo di lire 240. Aveva proprio Capitolare, emesso il 26 agosto dello stesso anno 1772 dal Magistrato de’ Scansadori, in 264 articoli. Capi del Monte, col titolo di Presidenti, erano i tre Giudici del Comune (senza salario). L’amministrazione era affidata a speciali impiegati, quali un Cassiere del soldo con ducati 60, ed un Cassiere dei pegni (Massaro) con ducati 120, eletti ambedue dal Consiglio de’ cittadini e cittadini pur essi, un Cancelliere (Ragionato) con ducati 100, due Stimatori dei pegni con ducati 20, e due Fanti o Vicecomandadori con ducati 20. Tutti questi salari, importanti annui ducati 392, erano pagati dagli utili del Monte stesso. Sotto la prima dominazione austriaca (1797-1805) sopra-intendevano al S. Monte i tre Sindici del comune che allora dirigevano tutte le facende comunali. All’epoca francese fu affidato tale incarico ad una Commissione di Carità (regolata dall’ ordinanza Yice-reale 25 novembre 1808), che reggeva anche gli Ospedali e la Confratenita dei poveri infermi, e che poi, sotto il secondo dominio austriaco, assunse il titolo di Congregazione di carità presieduta dal Podestà. Così dura anche tuttodì. Il capitale del Monte di pietà è oggi di 13.000 fiorini in argento : gl’ interessi del 6 (l/0 eh’ egli percepisce passano al fondo della Congregazione di carità, la quale, tra caseggiati, fondi, cartelle, mutui, possiede una sostanza di circa 100.000 fior., ed avrà, per lascito di alcuni benemeriti cittadini, un aumento di altri 160.000 fior, alla morte degli usufruttuari. e passato al S. Monte di pietà in aumento del suo capitale si fu di lire 51.444. — Venezia, Archivio di Stato, Prov. alle biave. *’) E ciò ad onta che l’utile del Fondaco, di circa 3000 lire all’anno, invece di passare in aumento al capitale del Monte di pietà, dal 1801 passasse alla „Cassa comunale per le caserme“; e che nel 1803, per ridurre a Caserma il Fondaco, fossero levate 30.000 lire.