I()2 Conquiste all’ignoto ché tutti ora conoscevano la vera portata dello sforzo e del pericolo che stavano per affrontare. Ma tutti erano saldi di fronte alle eventualità estreme; lo stato d’animo di ciascuno balza dal virile saluto lasciato da Petigax per la sua famiglia: «Ce n'est pas seulement dès maintenant que je connais tous les périls et tous les dangers auxquels je vais être exposé pendant ce voyage éxlraordinairet>. « C’est m. Cagni qui a la direction de l’expédition et par conséquent le commandement en chef; j’ai une grande confiance en lui aussi; c’est un homme bon, energique, actif et prévoyant; la direction de la carovane ne pouvait être confiée en des meilleures mains ». « Ainsi c’est avec un plaisir incroyable que je me mets en route. M. Cagni me traite avec tous les égards immaginables, mais je crains de n’être pas digne de reçoir tant de marque d'éstime et de bonté. Puisse je bien le mériter; tout doit aller bien; mais comme un accident est bien vite arrivé, et si le sort c'était moi qu'il frappait, ne me plaignez pas, je serais plus heureux que vous tous. Qjtel sacrifice ne ferais-je pas pour une si noble cause! La science et ma Patrie. Et vous, vous pourrez être fiers de m’avoir appartenu ». Si avviarono in dieci con tredici slitte, accompagnati per due giorni dal capitano Evensen con altri due Norvegesi. Il gruppo maggiore seguiva un’avanguardia che apriva dei varchi nelle grosse dighe‘di pressione a colpi di piccozza. Le pesanti slitte trasportate attraverso quelle asperità cominciarono subito a rovinarsi contro gli spigoli duri dei ghiacci sconvolti. Cammino penoso, fin dall’inizio, fra meandri senza spianate, nello strazio di un gelo mordente specie durante gli arresti forzati per compiere riparazioni o per districare le corde imbrogliate dai cani. In otto ore di cammino il 14 marzo non poterono avanzare più di tre miglia causa le difficoltà del “pack”. Ma era la festa del Re e Cagni, inalberata la bandiera, distribuì agli uomini un pezzetto di cioccolato « che segretamente avevo portato meco per la grande occasione. Fu l’unico extra, il solo sibaritismo permessoci durante la spedizione con le slitte ». Se fino allora il tempo era splendido, il freddo si aggravava con fenomeni strani, penosi: i cani, sitibondi per le lunghe corse, succhiavano il ghiaccio formato sul pelo in groppa ai loro compagni; a mala pena si