- 31 - dire di Cassiodoro 7), stavano disposti lungo la costa a guisa di margherite, ma le isole tutte erano coltivate e ben frequentate da abitanti. Sull’ isola di S. Andrea — allora isola Sera 8) — eravi fabbrica di vetri, ed anche oggidì trovansi colà tanti frantumi di pasta vitrea da venire adoperati quale ghiaia. Di più, in continuazione di quest’isola verso la punta Cissana — oggi punta Barbariga — s’ estendeva l’isola di Cissa 9), sulla quale stava una tintoria, di porpora "'), fiancheggiata da numerose 4 miglia. Tra Muratio et le Colonne esce fuori in mare un promontorio detto Cisana sopra il quale per doi miglia vi se veggiono muri antichi guasti ohe dimostrano quivi essere stato qualche castello“. 7) Epistolario 12, 24, a. 588. 8) Dr. Kandler (man.): „Non pervenne a nostra notizia alcuna officina di vetro bianco nell’Istria, bensì di vetro nero nell’isola di S. Andrea di Rovigno, ove vi sono tanti rimansugli di pasta vitrea da venir adoperata come ghiaia. Maggiori testimonianze viddimo in Vistro, tali e tante da giudicare che ivi fossero cave di saldarne nero“. Cfr. anche l’Appendice IV. ") Cfr. Appendice V. Sull’esistenza di Cissa — Plinio 3. 151: iuxta Histrorum agrum Cissa, Pullaria. — L’Anonimo rav. 5, 24 annovera anche Cissa fra le isole dell’Adriatico, ma non è accertato s’egli voglia intendere la Cissa istriana o 1’ omonima dalmata. — Bocking, not. dign. : Sub dispositione viri illustris comitis sacrarum largitionum.... Procurator Baili Cissensis Venetiae et Histriae. Lungo la spiaggia, e presso Valle, i frantumi dei gusci di murici, dai quali si estraeva il colore della porpora, coprono vasti tratti di terreno per lo spessore di uno e due piedi. — Dr. Benussi, l’Istria sino ad Augusto, Trieste 1883 p. 26 e 155. L’iscrizione D. M. C. C. PETRONIO . M. C. PETRONII . F VI VIRO . AITO PROC. BAPHII . CISSAE . HISTRIAE ET COLLEGI. PURPUR . CISSENS HYSTRIAE . PATRONO T. CORYLL. CRYSOMALIJS . PURPURARIUS AUO. LIB. che fu detto essersi trovata a punta Cissana, e della quale si parla diffusamente nelle Antichità ital. del Carli, 3, pag. 13, fu dimostrata falsa dall’ Henzen, dal Mommsen. C. I L. 5, 1, pag. 4, e dal Kandler, il quale ultimo però osserva in proposito (Omaggio e pietà pag. 13). „che se la leggenda è falsata, non è falsa l’asserzione di un baftio cissense“.