- 133 - in muri per le abitazioni private; in guisa ohe, al finire del secolo, la città non ebbe altre muraglie che quelle delle case8). Nel 1678 venne rivestito in pietra lavorata il bell’arco, fino allora di semplice muratura, presso il Palazzo pretorio (v. § 3, nota 9), che metteva dalla pescheria vecchia alla piazzetta di S. Damiano. In pari tempo sorsero i caseggiati che fiancheggiano le due piazze della Riva e di Yaldibora fra l’un porto e l’altro. Il Consiglio della città fu sollecito a provvedere, affinchè i nuovi fabbricati non s’ addossassero di troppo alla città vecchia, e che la città, allargandosi, avesse le necessarie piazze per comodità e movimento della gente. Laonde li 6 giugno del 1702 deliberò di non concedere a chicchessia lo squero di Yaldibora per fabbricarvi dei caseggiati, riservando così libero spazio, che col progresso di tempo, divenne un’ ampia spianata sulla quale sorse il Rubineum. Nella seduta poi del 2 ottobre 1705, considerando che il tratto di Sottomuro, fra il casello della Sanità ed il molo di Calsanta serviva di comodo approdo alle barche ed offriva un largo spazio acconcio ad asciugare le reti ed a scaricare le merci, proibì si vendesse porzione alcuna di quel terreno allo scopo di fabbrica, divieto rispettato sino al 1859, in cui si costruì l’odierna Sanità. Inoltre, affinchè tutte queste nuove costruzioni non portassero ingombro allo vie, o danno ai porti per la quantità di pietre e di macerie rimaste giacenti, il Consiglio nominò nel 1718 due Provveditori alle fabbriche, che avessero da invigilare sulle case di tutta la città sì nuove che vecchie, e curassero l’esporto del materiale di rifiuto in apposite località. Col 1700, l’estendersi della città prese novello sviluppo. Quando la pesca delle sardelle, l’agricoltura, la navigazione fecero affluire forti somme di denaro, ogni benestante agognò al possesso d’una propria casa, fosse pure di limitate proporzioni. Si prese a costruire allora fuori dell’isola, al di là del ponte, lungo i fianchi del colle di S. Francesco, ove a quel tempo non v’ erano che orti e campagne 9) ; ed in brevi anni 8) Relazione del Pod.-Cap. Polcenigo, a. 1701. 9) Cenni su Rovigno dal 1650-1703 (nell’ Istria, 4, 54, pag. 219) : „Furono edificati li borghi, mentre al tempo della mia fanciullezza non