- 124 - Accanto però a questo sperpero del publioo patrimonio, possiamo registrare, anche in tale riguardo, atti di vero patriottismo. Nel 1592, avendo dovuto il Comune, per spese straordinarie e per gli accresciuti salari, incontrare non pochi debiti, gl’impiegati comunali s’offersero spontanei di rinunciare alla metà del loro onorario. Nel 1654 i fratelli Costantini si assunsero il pagamento di tutti i debiti del Comune già prossimo al fallimento, verso l’assegnazione soltanto del dazio sul vino. In ricognizione di tale generosa patriottica oiferta, i Costantini,7) vennero ascritti dal Consiglio, nella seduta del 2 agosto, al Corpo dei cittadini. Nel 1706, trovandosi il Comune in gravi strettezze di denaro, nella seduta del 6 giugno tutti i suoi salariati rinunciarono ai loro onorari. E quando nel 1764 occorsero somme non indifferenti per continuare nella lite tentata dal Consiglio dei cittadini contro il Corpo dei popolani a tutela dei propri diritti e privilegi, i cittadini salariati dal Comune, nella seduta consigliare del 17 dicembre, rinunciarono chi a tutto chi a parte dello stipendio che percepivano 18). Per antica istituzione ecclesiatica, cui i Capitolari carolingi, avevano aggiunta la sanzione legale, tutti i fedeli erano obbligati a contribuire le decime, (cioè una determinata parte dei frutti derivanti dai predi urbani e rustici, degli animali ecc.) al clero che aveva la cura d’anime. Le decime di Ho vigno per tanto, erano devolute nei primi secoli al vescovo di Pola (?), quindi al patriarca d’Aquileia, e dal 965, per concessione del patriarca Rodoaldo, al vescovo di Parenzo. Quando poi la chiesa di Rovigno ebbe proprio Collegio capitolare, le decime furono divise; al vescovo restò il quartese, cioè la percezione della *’) Questa famiglia dei Costantini, oriunda da Cortu nel 1545, diede a Rovigno distinti cittadini che col loro sapere e colle loro virtù onorarono la patria. IS) Questa parte del salario a cui gl’ impiegati del Comune rinunciavano sia per sostenere le liti, sia per pagare i debiti del Comune, formava la Cassa dei Salariati con proprio cassiere e cancelliere per il maneggio del soldo.