andava largo e profondo canale che divideva questo monte di 8. Eufemia da quello di S. Francesco. A’ piedi del castello e della chiesa eretti sul vertice del Monte e cinti da forte muraglia, sorse la città vecchia. Qui vennero a stabilirsi quelle famiglie, che per isfuggire alle scorrerie nemiche cercarono ricovero su questo scoglio isolato. L’angustia dello spazio ed il bisogno di reciproca difesa le costrinsero a tenersi strette l’una all’altra, ad accontentarsi d’una sola stanza per abitazione, purché fosse al sicuro dagli attacchi nemici. Cresciute in numero e minacciate anche dai pirati, chiusero l’abitato con forte muraglia che girava sul versante orientale del Monte, mentre il versante occidentale erto e roccioso, era validamente difeso dalla natura stessa, vuoi per la difficoltà dell’approdo, vuoi per la ripidità delle balze. A maggior difesa del lato orientale, il più debole dell’isola, fu costruito più tardi un secondo muro, che costeggiava il canale, ed era rinforzato ai lati da due torri ; mentre ampio torrione s’ergeva nel mezzo, per il quale s’apriva la porta d’ingresso alla città. Di rimpetto a questa porta, a cavaliere del canale stava un ponte levatoio ; laonde la detta porta chiamavasi „Porton del ponte“. Con tali difese, la città, o più esattamente il castello di Rovigno (castrimi Rubini), come allora intitola vasi, tenevasi sicuro da qualsivoglia sorpresa nemica. E su questo stretto scoglio, nello spazio fra il castello e la prima cinta di mura stette pigiata la popolazione di Rovigno sino al 1650, sino a quando, cessato il pericolo delle scorrerie degli Uscocchi, potè allargarsi anche fuori delle mura; dapprima fra le mura ed il mare sull’ orlo esterno dell' isola ove si formarono le contrade Dietro castello e Sottomuro, quindi al di là del Canale e del Ponte, che da levatoio eh’ era prima fu convertito in ponte stabile di pietra e costruito in guisa da concedere sotto di sè libero passaggio alle barche. Poscia la città s’espanse lungo i fianchi del colle di S. Francesco sulla riva dell’ uno e dell’ altro porto, ove, lo spazio non più limitato, ed il suolo presso che piano permettevano lunghe e larghe le vie e comode le abitazioni. Frattanto anche nella città vecchia le case s’ erano talmente addossate alle mura esterne, che queste in breve tempo vennero convertite ed accomodate a muraglie per le abitazioni private, e così perdettero il loro carattere primiero. Anche il canale, divenuto coll’ andare del tempo un