156 Conquiste all'ignoto vallamenti provocati dalla corsa disordinata delle bestie. L’antivigilia di Natale fu fatta una di quelle prove in difficilissime condizioni di ambiente, fra la neve spinta dal vento, nell’oscurità più completa. Era quasi impossibile riaccendere il fanale che la tormenta spegneva ad ogni passo. Cagni, poco coperto, batteva i denti per i brividi mentre tentava ravvivare la fiamma abbracciato a Que-rini per riparare il lume dalle raffiche. La mano destra, priva di guanto, gli si era intirizzita, Petigax e il Duca 10 precedevano e Cagni, seguito dagli altri, tratteneva la slitta che i cani trascinavano a sbalzi e strattoni. « Ad un tratto, mentre la mia slitta prendeva un po’ rapidamente, sentii le grida e più ancora intravidi i gesti di Petigax e del Principe che mi dicevano di arrestarmi. Afferrai la slitta per di dietro e la portai tutta da un lato per cambiarne la direzione. Nel fare questo movimento mi sentii mancare il terreno di sotto i piedi e caddi nel vuoto. Il primo pensiero fu che fosse un crepaccio e corse alla mia Maria. Arrivai in fondo senza farmi male. Un fondo di neve molle. La slitta cadde sulla mia destra restando quasi verticale con tutto il suo carico di duecentosessanta chilogrammi che, rotte le corde, rotolò ai miei piedi. Un’altra slitta cadde sulla mia sinistra senza toccarmi: ma io non potevo rialzarmi e un cane, preso probabilmente sotto la slitta, mi mordeva furiosamente nella coscia, né io potevo difendermene ». Trascinato a sua volta dai cani che aveva cercato di trattenere, anche il Duca precipitò. E per fortuna gli altri si arrestarono in tempo, altrimenti i due caduti sarebbero rimasti massacrati. Dopo una pausa di silenzio Cagni e il Duca si assicurarono a vicenda di non essere feriti, ma poterono rialzarsi dalla neve profonda in cui erano conficcati solo quando i compagni arrivarono ad aiutarli. Né avrebbero ritrovata la via del ritorno se il capitano Evensen, allarmato per il ritardo, non 11 avesse guidati nel buio col metallico rintocco della campana di bordo. Per quella caduta Cagni si trovò col dito indice della mano destra congelato, ma riuscì a guarire con le molte cure di Cavalli. Il dottore non potè invece sanare due dita