- 141 - ci desterà meraviglia clie gl’indigeni pretendessero l’esclusione dei forestieri dal pascolo, e chiedessero ripetutamente a Venezia nuovi provvedimenti per impedire le devastazioni ohe gli animali altrui portavano ai loro seminati, alle viti, agli olivi. Il Senato cercò di mettervi riparo con numerose ducali; ma queste rimasero in gran parte lettera morta; essendo che il Podestà in prima linea, e dietro il suo esempio le altre cariche più o meno interessate nella questione, non tenevano in conto alcuno le ducali quando esse ledevano i loro interessi personali. Nel 1B67 fu segnata colla massima precisione la Snida grande (ampliata poi nel 1708), nel 1572 la finida piccola, nel 1B73 vennero nominati degli arbitri a segnare i limiti fra il territorio di Rovigno e quello di Due Castelli mediante una serie di pilastri numerati5), e nello stesso anno fu rettificato il confine con Valle®), già segnato nel 1480 7). Ma tutto fu indarno; in 5) Questa confinazione trovasi a pag. 29 del Libro Catastico nel-1’ Archivio municipale di Rovigno. 6) Le finide del 1567, 1572, 1708, e la confinazione con Valle del 1573 trovami publicate dal Dr. Benussi, Abitanti, animali e pascoli in Rovigno e suo territorio nel sec. XXI, Appendice n. 3, 4, 5 e 6. 7) Le questioni per i confini fra Valle e Rovigno datavano da lunga pezza di tempo, ed avevano dato origine ad una serie di attriti fra le due Comunità accompagnati da quei dispetti, soprusi ed ingiustizie, che sogliono essere la conseguenza dell’ irritazione degli animi. Lo stesso Senato varie volte vi si era intromesso, commettendo da prima al Capitano del paisanatico Bertuccio Grimani, poscia nel 1342 a Pietro Geno di porvi un riparo. Ma non avendo questo intervento arrecato vantaggio alcuno, nel 1346 i due Podestà di Rovigno e Valle ebbero l’incarico di mettersi d’ accordo e rivedere tutti i processi fatti sulle questioni sorte fra gli abitanti delle due terre, coll’ autorità di annullare tutte quelle sentenze che sembrassero loro pronunciate contro le norme della giustizia: quelle nelle quali non s’accordassero le rimettessero al Capitano del paisanatico. Sappiamo che nel 1351 il Senato annullò la condanna inflitta dal Podestà di Rovigno ad un vallese, il quale, possedendo dei campi nel territorio di Rovigno, n’^veva portato il raccolto a Valle. Nello stesso anno incaricò il Capitano del paisanatico a porre in qualche modo un fine a tali differenze ed agli scandali che ne derivavano (Venezia, Archivio di Stato, Senato Misti, voi. 20.°, 4 luglio 1342; voi. 24.°, 20 febbraio 1346; voi. 26.°, 22 maggio e 18 agosto 1351). Che tali questioni continuassero anche nel secolo seguente, lo mostra la necessità di venire alle continazioni del 1480 e del 1573.