- 287 - Il diritto di elezione ai canonicati veniva ab antico sempre esercitato dal Capitolo stesso fino al 1447, epoca dell’ emanazione delle romane riserve e regole della cancelleria romana, colle quali erano riservate alla santa Sede le collazioni negli otto mesi gennaio, febbraio, aprile, maggio, luglio, agosto, ottobre e novembre; negli altri quattro poi era rispettato il diritto del Capitolo. Nel 1766 fu l’ultima collazione pontificia, essendoché la veneta República non volle ammettere le romane riserve. Coi decreti 31 agosto e 23 settembre 1769, e 22 de-cembre 1770 in Pregadi essa stabilì, che il Capitolo fosse reintegrato nel suo diritto di elezione negli otto mesi delle dette riserve, ed accordò in via di grazia all’ordinariato vescovile di Parenzo quello degli altri quattro mesi. Così durò fino al 1840, epoca dell’ organizzazione, in cui S. M. I. R. l’Imperatore d’Austria riservò la nomina alla Sua Persona, come pure quella del Preposito, la quale ab antico era stata sempre pontificia. Per più di due secoli, cioè dal 1530 circa fino al 1810, epoca dell’invasione francese, esisteva in questa Collegiata la dignità di Auditore e Vicario generale del vescovo di Parenzo per la città di Rovigno, il quale registrava negli Atti capitolari il giorno della presa di possesso nel modo seguente : „Die etc..... Per me N. N. capta fuit possessio Auditoratus et Vicariatus Gr.nlis Ill.mi et R.mi E.pi Parentini coram majori parte Capituli legitime congregati, ad sonitum grandioris camp ari te, prsesentibus multis de Clero et populo, practicando omnia in similibus solita“. Questo Auditore e Vicario generale di Parenzo — il quale alcune volte era un sacerdote non canonico, — esercitava molte e varie giurisdizioni a nome del vescovo diocesano, e datava i suoi decreti Rubini ex Cancelleria nostra Episcopali coll’ apporre il sigillo vescovile di Parenzo, come si può vedere in molti documenti originali nel nostro Archivio capitolare. I distintivi onorifici dei canonici di Rovigno erano l’Al-muzia, ovvero Zanfarda e Cotta manicata. Mons. Gaspare Negri concesse loro l’uso del collare di color violaceo con decreto 21 aprile 1765, e con altro 30 maggio 1770 quello delle calze e fiocco al cappello dello stesso colore. Il Capitolo di Rovigno era ben degno di queste onorificenze e per 1’ antichità e magnificenza di questa insigne Collegiata-parrocchiale, e per la moltitudine del popolo salito a quell’ epoca a 9800 e più anime, e