— 108 — reati, troppo di frequente impuniti, divenivano incentivo a commetterne di nuovi; e se pure talvolta i colpevoli si vedevano minacciati dalla giustizia, si gettavano essi alla • campagna ove rendevano malsicure le vie e le comunicazioni, oppure si rifuggivano sul territorio estero ad essi vicino 66). Al Governo non rimaneva che il bandirli e porre una taglia sul loro capo, accrescendo così, come osserva giustamente il cav. Luciani, coll’abuso del bando e delle taglie, le piaghe dell’ Istria °7). Nel 1780 si tentò una riconciliazione fra cittadini e popolani, ritraendosi ognuno d’essi dalle incominciate liti, e rimettendo tutte le loro pretese e differenze alla decisione di 12 arbitri, sei eletti dal Corpo dei cittadini e sei da quello dei popolani. Ma all’ultimo momento, anche questo tentativo fallì, poiché uno dei più influenti cittadini, ostinatosi nell’ avversione, tanto seppe fare che il progetto naufragò con grande dispiacere dei buoni. Il tentativo fallito accrebbe le inimicizie. Il Consiglio dei Dieci, a prevenire mali maggiori emanò il 9 febbraio 1791 un decreto col quale proibiva portare armi di punta, di taglio e di fuoco. Il proclama, affisso al Porton del ponte, fu vilipeso dalla popolazione. conservate al publico servizio sono gli avvisi pervenutici in Vostre lettere dell’ audacia di molti di questi sudditi, quali non ostante che restino banditi per diverse imputazioni ardiscono in isprezzo della Giustizia capitar nella publica piazza passeggiando a vista di quella. Per rimediare a un tanto disordine scrivemo al Podestà e Capitano di Capodistria acciò che ben intendendosi con voi applichi al modo più sicuro del gastigo di questa gente frenando il loro ardire e temerità.“ — Nella Relazione del N. H. ser Zuanne Moro ritornato di Podestà e Capitano di Capodistria li 8 maggio 1781 : „ .. .Un numero infinito de Banditi si vede descritto in queste publiclie raspe, li quali o si trattengono nei rispettivi paesi e case in sprezzo della Giustizia e con irritamento delle persone aggravate, ovvero si ritirano negli esteri Stati ad abbandono della Provincia tanto bisognosa di popolazione“. 66) Il Podestà-Capitano Magno nell’emanare il bando 2 maggio 1713 scriveva: „Bandendosi sempre maggiori gli eccessi che vengono giornalmente commessi dalla temerità de Banditi e Malviventi con inquietudine de sudditi la libertà dei quali è turbata nelle proprie case, nè sono sicure le strade di questa provincia.... disordine che si aumenta con scandolo ed offesa della Giustizia ...“ ordiniamo ... 67) Nel 1741 i banditi erano 348.