— 284 — Stefano Scolastico di Rovigno: „Exposuerunt nobis Yenerabilis vir Prcesbyter Stephanus Scholasticus Rubini, et vir providus Cristoforus qm. Yiviani Ambasciatores illius nobis dilectse Comu-nitatis. Nel 1480, 7 aprile. „Elezione del Preposito-canonico e degli altri canonici al Benefizio dello Scolasticato“. Si rileva dall’Archivio capitolare che i. Prepositi ab antico avevano casa propria vicino alla Collegiata verso Dietrocastello, la quale cliiamavasi Canonica o Prepositura, perch’ era della mensa prepositoriale, ed in essa dimoravano. L’ultimo che ivi morì fu il Preposito Scarati nel 1569. Da questa epoca fino al 1735 la Canonica fu in potere della mensa vescovile di Parenzo, ed in essa alloggiavano i Vescovi nella visita canonica nei locali ristaurati dal Nores5). Nel 1735, 27 giugno fu presa parte nel Consiglio dei cittadini di stipulare contratto d’ enfiteusi della canonica e sue adiacenze col pagamento di ducati 32 all’anno alla mensa episcopale di Parenzo, abbisognando di quel luogo per incorporar la canonica colla fabbrica della nuova chiesa Collegiata. Siccome quest’incorporazione nella nuova fabbrica voluta dall’architetto Scalferotto venne rigettata (v. pag. 262), la canonica rimase, ma abbandonata. Nell’inverno del 1849 fu totalmente spianato anche il macigno su cui poggiava, col denaro della Comune, onde dar pane ad alcuni poveri operai privi di lavoro (v. pag. 244). Nel 1526 alcune famiglie dell’Albania, per sottrarsi al giogo del Turco dominatore, abbandonarono la patria loro e si ricoverarono nell’Istria. Diverse di queste famiglie Morlacche rifugiatesi nell’agro rovignese6), supplicarono ed ottennero dal Consiglio della Comunità di Rovigno tanto di essere ammesse alla sudditanza con le condizioni tutte espresse nella loro supplica, quanto di essere investite della contrada incolta detta in allora Val di laco Verzo per erigervi una Villa la quale denominossi Villa nuova e poscia Villa di Rovigno1). Ottenuta 6) Cfr. Appendice IX. 6) Cfr. pag. 139. 7) Acta cap. fase. 20.