— 70 — Una variante roveretana fu data dallo Schneller, sotto il titolo: Hänschen ohne Furcht (Zovanin senza paura), a pag. liti—150, N." 52, op. cit. ; ed una eguale, nella parlata di Rovereto, teniamo noi, raccolta dalla viva voce di donna del popolo. Confr. inoltre un conto fiammingo intitolato Culotte-Verte, l’Hommc-sans-Peur, edito da Cb. Deulin e riassunto dal Cosquin, in nota al LXV1I dei suoi Conti lorenesi (Jean sans Peur), vol. II, pag. 258—259, loc. cit.; come pure uno catalano (Rondallayre, III, pag. 120), ricordato ibid. p. 262 ; uno portoghese (Coelho N.° 37), citato pure dallo stesso, a pag. 261 ibid. ; uno svizzero, edito dal Sutermeister (Kinder- und Hausmärchen aus der Schweig. Aarau, 1869, N." 3), ibid. 262; uno tedesco (il 4” nella Raccolta dei fratelli Grimm, nonché le varianti, vol. Ili, p. 10), ibid. p. 261. V. anche un conto boemo (Zeitschrift für deutsche Philologie, Vili, 83); uno del tirolo tedesco, presso lo Zingerle (op. cit. II, p. 181, N." 21), ed uno estonico, edito dallo Schleicher (Litauische Märchen, Sprichwörter, Räthsel und Lieder. Weimar 1857, p. 79). Indi cfr. Strackerjan (Aberglaube und Sagen aus Oldenburg II, pag. 350) ; Schönwerih (Aus der Oberpfalz III, p. 147) ; Zeitschrift der Gesellschaft für schleswig-holstein-lauenburgische Geschichte VII, 227 (conto ditmarico); Bergh (Sogar fraa Va'dris og Hallingdal, p. 26) ; Bondeson (Halländska Sagor, N.° 12); Leskien und Brugman (Litauische Volkslieder und Märchen, pag. 476, N." 36 e la nota). Veggasi, infine, specialmente per la strana caduta delle membra giù dal camino, un passo analogo, riportato dal Cosquin loc. cit., e che si trova in un libro sanscrito (Sinhdsana-dcàtrin^ikà) ; per cui cfr. Indische Stadien, herausgegeben von Albrecht Weher, vol. XV (1878), p. 435. Nella maggior parte delle novelline citate, ricorre e il gioco delle carte e la scoperta del tesoro ; fatta da uno o più uomini senza paura, in seguito ad indicazione di spiriti, diavoli, o morti. 4. La pina del pavón. Ouna vuólta a gira marei e mujer; puóvari i gira douti dúi, e su mujer gira inceínta, la zi vignoüda a parturei. A nu sa cativa ningoün che zisso ') par cunpáre, e su marei alúra, el ga dei: — „Tási, chi vuói zei a caminándo el mondo; ') Andasse.