— (59 — alla città. In appresso, quando il pericolo divenne più pressante, si riattarono anche le mura, si ristaurarono le porte non bene solide l6), si approfondirono i fossati, anzi il Governo assegnò alla città nel 1597, per completare l’armamento, ducati 300, e l’Arsenale vi mandò 100 archibugi, 30 moschettoni, 50 alabarde, e 50 murioni 17). Ad onta però di queste difese, Rovigno non potè impedire che due anni più tardi — nel 1599 — una mano di 800 Uscocchi la mettesse a ruba. Questo fu l’ultimo saccheggio eh’ ebbe a soffrire sino a che durò la veneta República; non però l’unico pericolo che essa corse. Quando le questioni fra le corti di Graz ed il Senato veneto sorte a cagione degli Uscocchi degenerarono nel 1616-1617 in ornata d’un arco toscano detto „Porton del Ponte“ sul cui architrave stava inciso MDLXIII, l’epoca forse del suo ristauro. Al di sopra posava un grande e maestoso leone di 8. Marco, e vi si leggeva da una parte di esso LO REPOSSO dall’altra DEI DESERTI. Nel muro esterno di questa torre verso ponente, oltre ad un’iscrizione che fu scalpellata e perciò resa illeggibile, e che portava ai lati l’arma Contarmi (Alvise Contarmi fu podestà di Rovigno 1552-53), eravi anche la seguente iscrizione: SCIPION1 BENSO.NO PRAET. INTEGERRIMO SUB. DOM. EREXIT MDLXIII "’) Così nel 1590 venne restaurata la Portizza, cioè quella parte del castello che metteva a Sottomuro, come si legge dalla seguente iscrizione esistente sopra l’architrave di detta porta: SVB . FAELICIBVS . AVSPICIIS . GABRIELIS . MAYRI PRAETORIS . INTEGERRIMI . REPARATA ANNO . DNI . MDLXXXX ”) Ducale Marino Grimani 30 agosto: „che siano concessi alla Comunità di Rovigno dei dinari della S. N. ducati trecento, da 1. 6:4 per ducato, per rifacimento delle muraglie, essendo tenuta essa Comunità di poner li manuali, pietre et calzina....“ Il Comune a sua volta si obbligava di pagare al publico Municioner 24 ducati all’anno per la buona tenuta delle armi. Il vescovo Tommasini nei suoi Comm. 1. 5, p. 425: „Rovigno.... è circondato da mure basse fabbricate al tempo dei moti con li Uscochi.“ L’iscrizione riportata alla nota precedente, e la ducale Grimani ci attestano che al tempo degli Uscocchi le mura e le porte vennero ('istaurate, segno evidente ch’esistevano prima di quel tempo; laonde è inesatta l’asserzione del sopraricordato scrittore.