-,80- da un fianco sulla detta piazza di S. Damiano, dall’altro sulla piazza della Riva e dal terzo sulla Eiva di Sottomuro. Il palazzo pretorio fu ristaurato nel 14609), e s’estendeva oltre die sulla area odierna, anche sopra la porta di S. Damiano lungo tutto il tratto fra il presente Municipio e l’opposta casa n. 1 situata sul di dietro del Tribunale; nel 1678-79 fu ingrandito di due camere sopra la Loggia grande. A piano terra s’apriva, verso S. Damiano, la Loggia piccola, ove il Podestà rendeva ragione publica già nel sec. XV ,0) nei giorni di Mercoledì e Sabato mattina"). Nel 1788 questa Loggia venne chiusa, e convertita in due locali, l’uno per uso di Cancelleria, l’altro per il publico Archivio. Nei due ultimi secoli, i giudizi non si tenevano più sotto la Loggia, ma nella sala del palazzo, ingrandita nel 1709, ed in cui erano il tribunale per il Podestà, il bigoncio per gli avvocati, e l’altare ove si celebrava giornalmente la S. Messa dal cappellano di palazzo. Le pareti erano ornate dei ritratti di alcuni dei precedenti Podestà. Nella sala stavano inoltre nove rastelliere con 36 archibugi. Sul tetto sorgeva un campaniletto con campana per chiamare o i Cittadini a consiglio, o i Giudici ad accompagnare il Podestà. Contigua alla sala, era la camera delle udienze. Nel cortile stavano armate 4 periere di bronzo e 4 cannoni,2). Buona parte di questa sala, il sottoportico che la sosteneva e la porta antica del castello (porta S. Damiano) furono atterrate nel 1822 per allargare quel passaggio troppo angusto e pericoloso, e fu eretta la presente facciata, ove trovasi oggidì l’ingresso al municipio. Quando Ro vigno si diede alla Republica nel 1283, aveva promesso di corrispondere al Podestà veneto lire 400 di piccoli, più 10 soldi per la barca d’andata e ritomo. Nel 1306 questo salario venne aumentato a lire 500 all’ anno, nel 1409 a lire 700 di piccoli, alle quali il Senato aggiunse nel 1410 altre 100 9) 12 marzo 1400 : Si ordina a Castellano Minio podestà di Rovigno che ,,ne palatium suse habitationis in totum ruat, sicut minatur“,. e gli si concede che possa spendere lire 200 di piccoli a ripararlo. — Senato mar. voi. VI. 10) Statuto 1, 17. n) Statuto 2, 2. 12) Inventario 19 luglio 1700.