— 168 — ritraeva utile alcuno sino al 1759, in cui fu ordinato che, se la restituzione si faceva in contanti, si dovesse aggiungervi 6 soldi per staio ; se veniva restituito in natura, il Fondaco s’avvantaggiasse riscuotendolo a misura colma, mentre l’aveva dato a misura rasa. La dispensa o prestanza media annua per la seminagione calcola vasi a 22.000 lire circa. Nell’ultimo ventennio della Reputili ca, la vendita annuale media del Fondaco si era di staia 7452, pari a libbre 983.664; con un minimo di staia 3.056 nel 1780, ed un massimo di staia 13.245 nel 17886). Per favorire la povera gente, la vendita della farina7) facevasi anche verso pegno, che veniva conteggiato come fosse denaro contante senza esigervi interesse; e non si riscuoteva interesse neppure quando si concedesse una proroga per il pagamento della farina o del frumento ricevuti. Di più, sempre per utile e comodo delle famiglie povere, dal 1622 (essendo in quest’ anno il prezzo dell’ olio salito a soldi 25 la libbra) in evasione di apposita supplica del Corpo dei popolani, il Fondaco in S. Damiano vendette anche olio8) comperato coi denari del Fondaco stesso. S’impiegava a tale scopo annualmente la somma di ducati 300, la qual somma, per la ducale 2 maggio 1716, poteva in un anno reinvestirsi quante volte il bisogno lo richiedesse. Per decreto del Senato 23 gennaio 1767, il Fondaco era obbligato a vendere al minuto anche sorgo turco, sul quale però l’utile netto non doveva essere superiore a soldi 4 per staio. I Fondaci erano governati con proprio Statuto, che andò smarrito, e diretti da un unico Collegio delle Biave eletto dal Consiglio e composto di 12 membri (Collegianti), sei cittadini e sei popolani, i quali rimanevano in carica un anno. Alla presenza del Podestà e dei Sindici del popolo, i Collegianti eleggevano a maggioranza di voti il loro Presidente. Il prezzo di vendita però non veniva stabilito dal Collegio delle biave, 6) Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alle biave. 7) Sino al 1710 il grano era macinato esclusivamente da mulini a mano (detti pistrini); in quest’anno i fratelli Veneri di Venezia fabbricarono un mulino a vento sul monte, che perciò si disse „dei Mulini“. 8) Terminazioni 21 novembre 1622, e 20 novembre 1715. — Angelini, Ms. Term. 1, 20 e 2, 95.