- 203 - dell’ ufficio di Sanità, il capitano francese divenne più pieghevole, ed infine si partì '). Quando poi gli avvenimenti di Francia, variamente interpretati e discussi dalla popolazione, avrebbero potuto far sorgere in molti la speranza d’un nuovo ordine di cose sia sociale che politico, per decreto del Senato, nel giugno del 1795 furono chiamati alla presenza del Podestà e dei Giudici i caffettieri ed i barbieri, ed ammoniti a non permettere che nelle loro botteghe si tenessero discorsi offensivi alla Religione ed al Governo; i trasgressori fossero tosto denunciati alle Autorità. Ma da cure ben più gravi venne in questo tempo occupato l’animo del veneto Senato. Allorché le potenze europee si unirono contro la Francia, Venezia si era decisa per la neutralità disarmata"), e tutti gli sforzi dei collegati non valsero a smuoverla da tale deplorabile risoluzione, per la quale s’avventurava al pericolo di rimanere schiacciata fra le potenze belligeranti. Ed in tale risoluzione perseverò anche quando la Francia, vittoriosa nell’alta Italia, le offerse la sua alleanza; e ciò per il timore che l’alleanza colla República francese fosse un preparare il trionfo alla democrazia. Solo quando vide che nè gli Austriaci nè i Francesi rispettavano la sua neutralità, e si stabilivano da padroni nelle sue province e le attraversavano impunemente, solo quando dovette patire ogni sorta di danni e d’insulti sul suo stesso territorio, abbandonò Venezia l’infelice sistema della neutralità disarmata, decise di provvedere alla sicurezza della Capitale, di richiamare la flotta, ed ordinò una leva di cemide anche nell’Istria. Ai 14 maggio del 1796 il Podestà-Capitano di Capodistria venne pressato di spedire 300 cernide a Verona, ed ai 10 giugno *) Lo racconta il Romanin, Storia documentata di Venezia. Venezia 1860, 1. 19, cap'. 2, pag. 219. 2) Nel maggio del 1794 per l’insistenza del procuratore Pesaro parve che la Republica fosse decisa ad abbandonare questa insana politica; ed il Senato, pur rimanendo neutrale, decretò di armare 30.000 uomini a tutela della sua neutralità; ed ai 7 di giugno venne a Rovigno il brigadiere Dandria a levare delle cernide per spedirle in Terraferma ove dovevano venire incorporate alla milizia regolare. Ma questi ordini furono si lentamente eseguiti che da ultimo si ridussero al nulla. — Romanin, o. c. 1. 19, c. 2, pag. 223. — Biancini, Cronaca di Rovigno 7 giugno 1794,