— 48 — infeudavano a chi meglio loro talentava. Infatti il vescovo di Parenzo infeuda la quarta parte della decima di Rovigno a Gramatanico figlio di Lodovico da Legio, e dopo la di lui morte27) a Monfiorito da Pola che da Lodovico l’avea comperata; e morto Monfiorito, il vescovo Ottone la infeudò ai 23 gennaio 1279 al di lui figlio Clicerio2S) e successori, ai quali, meno brevi eccezioni, rimase sino alla soppressione delle decime ecclesiastiche nell’Istria veneta, decretata dal governo francese nel 1810, Per motivi diversi dai precedenti, ma pur sempre a cagione di queste decime, i vescovi di Parenzo s’ attirarono addosso nel 1300 nuova e maggiore traversìa. Nel 1282 sedeva sulla cattedra di S. Mauro il vescovo Bonifacio, prelato battagliero ed intransigente 2