— 56 — partiti, si combattevano fra loro, ed ambiziosi progetti occupavano allora l’animo di quei di Capodistria. E ben presto le ostilità degenerarono in guerra aperta. I Capodistriani, aiutati dai Piranesi, si portarono contro Rovigno e ne devastarono il territorio 43). Ma il comune di Pirano, pentitosi della sua cooperazione a questa guerra, e desideroso di ristabilire coi Rovignesi la primiera pace ed amicizia, mandò il proprio Podestà assieme al Nodaro, fungente in pari tempo da Gastaldione, per conchiudervi pace separata. E questa venne firmata 44) a Rovigno il dì 4 gennaio del 1208. I Piranesi pagarono un’ indennità di 20 marche d’argento per i guasti arrecati, si obbligarono a non più aiutare i Capodistriani contro i Rovignesi; le due città si giurarono vicendevolmente pace perpetua, e sani e salvi nelle persone e nelle sostanze quelli che dall’ una si portassero nel-l’altra città. E la pace e fratellanza perpetua giurata fra le due città non fu invero mai più turbata. Non così con Capodistria, colla quale, per tutto il secolo, le relazioni rimasero oltremodo tese ed ostili. Venezia frattanto, come aveva tutelate nei secoli precedenti le città istriane combattendo i pirati, così ora venne in loro aiuto, quando, dopo la pace di Costanza (1183), tentarono di costituirsi a Comuni autonomi in opposizione ai patriarchi di Aquileia, i quali dal 1208 tenevano in loro potere anche la penisola istriana, e pretendevano sulle citta assoluto dominio baronale. Così i Veneti, avveduti, forti, perseveranti, venivano a prendere sempre maggiore ingerenza nelle cose dell’Istria, e s’avvicinavano costantemente alla meta agognata di convertire il protettorato sulle città istriane in vero dominio. Le città, intente a conservare la maggiore possibile libertà ed autonomia, ora ricorrevano ai veneti per salvarsi dai patriarchi ed ora a questi per liberarsi dai veneti, e non cedettero di fronte a Venezia che strette dalla imminenza del pericolo e dall’urgente bisogno di soccorso. In questa altalena passò buona parte del secolo XIII, durante il quale, come osserva giustamente il 13) Dr. Kandier, Istria, a. 6, n. 20, pag. 86. 44) Cfr. Appendice Vili.