— 233 - del Comando militare, si decise di convertire in publica cisterna della capacità di 80.000 barile, il Lago esistente all’ ingresso della città (v. pag. 138) ; e tosto si cominciarono i lavori. Sino al 1813 si spendettero 108.000 lire ; ma il lavoro rimase incompiuto, perche sospeso alla caduta del G-ovemo francese. Regolata l’amministrazione della Giustizia, Rovigno nel novembre 1811 divenne sede d’un Tribunale di prima istanza, la cui giurisdizione si estendeva su tutto il paese all’ingiù del Quieto; cioè: 1. sui cantoni di Rovigno, Dignano (Pola) ed Albona, formanti il Distretto di Rovigno; 2. sul cantone di Parenzo con unita la Comune di Cittanuova; e 3, sul cantone di Pisino riunito alla provincia d’Istria col decreto imperiale 18 settembre. Grande merito s’acquistarono i Francesi coll’ avere liberata l’Istria da tutti quei ladri e banditi che infestavano la campagna ed erano divenuti il terrore degli abitanti. Specialmente nei circondari di Rovigno, Pola e Dignano, a tale grado era salita la prepotenza di questi malviventi, che chi non aveva qualche intelligenza od accordo con essi, non osava lasciare la città; e quegli abitanti della campagna che rifiutavano di somministrare loro il denaro e le provvigioni richieste, erano esposti a vedere la propria capanna abbruciata, ed essi stessi correvano pericolo di vita. R bosco di S. Marco, situato sulla strada fra Rovigno e Valle, era uno dei più temuti nidi di questi malfattori, ed ancora oggi il suo nome è rimasto tristamente famoso. Il maresciallo Marmont, governatore delle Province illiriche, decise di troncare dalla radice tanto disordine, e col decreto 24 marzo 1810 emanò le necessarie disposizioni22). Vennero occupate militarmente nei singoli villaggi le case di coloro che tenevano mano ai ladri, e proibito d’uscire dall’ abitazione sino a che l’azione militare non fosse finita. Così i banditi non ebbero notizia alcuna dei movimenti delle truppe, nè ricevettero viveri e munizioni; e per varie settimane si diede loro incessantemente la caccia. Una Commissione militare permanente giudicava tosto sui prigioni, che venivano immediatamente appiccati nei luoghi 22) J. Löwenthal, Geschichte der Stadt Triest, Trieste 1859, vol. 2, pag. 91.