- 302 - A pag. 8, confrontando il risultato dall’ anagrafe ufficiale coi registri parrocchiali, avevo conchiuso che circa 2.200 Rovi-gnesi vivono lungi dalla loro città natale. Ora, in seguito ad altri dati statistici avuti dalla gentilezza del Podestà di Rovigno, cav. Dr. Campitelli, posso aggiungere, in parziale rettifica del suesposto, quanto segue: II numero degli emigrati, cioè dei Rovignesi che si stabilirono altrove, ascende a 4.800. Di questi, vivono: 1. Nell’Impero...............3.100 cioè: a) a Pola..........2.300 b) nel restante Litorale..... 700 c) nelle altre province dell’impero . 100 2. Negli altri Stati d’Europa......... 300 3. Negli altri Continenti (specialmente nell’ America meridionale e nell’Australia)........1.400 Se quindi a questi 4.800 emigrati aggiungiamo i 9.519 presenti all’anagrafe 31 dicembre 1880, si avrà una popolazione di 14.319 anime; — e se vi aggiungiamo invece 10.055 abitanti, come risultano dall’anagrafe civica e dai registri parrocchiali, i Rovignesi viventi nel 1880 erano 14.855. Questa notevole emigrazione, se dall’un canto è il corollario delle condizioni sociali ed economiche create in massima parte dagli avvenimenti dell’ ultimo secolo, è dall’ altro pur anco la legittima conseguenza di tutto lo sviluppo storico della nostra città. Quelli che emigrarono nelle altre città del Litorale, o nelle altre province dell’impero, conservano tutti, meno rarissime eccezioni, la pertinenza al Comune di Rovigno e si tengono sempre legati ai parenti ed alla patria. Grli emigrati in altre parti d’Europa mantengono pochi legami colla patria. Quelli poi che vaìmo fuori d’Europa, di solito non abbandonano la patria prima dei 16 o 18 anni, e costituiscono una parte robusta della popolazione che, sottratta per tal modo alla popolazione censita, concorre ad alimentare le sproporzioni della mortalità.