- 100 — parte, spiegare i motivi del pregiudizio ed aggravio ohe il popolo risentiva, e richieder facoltà di spedire persona per i ricorsi; la proposta si considererebbe accettata, se vi annuissero due terzi dei votanti. Contro tale terminazione, l’Università di Rovigno avanzò memoriale al Principe li 26 aprile, appoggiandosi sul motivo eh’ era impossibile la formazione di un corpo di 100 persone che non fossero fra loro congiunte sino al terzo grado e che per di più avessero contumacia per due anni. Ammesso in Pregadi li 28 maggio l’ascolto in via deliberativa,, e fissato per la pertrattazione il 28 luglio, i Provveditori alle biade, colla sentenza 25 settembre 59), riformando la precedente terminazione, stabilirono che la proposta se si dovesse o meno presentare ricorso, venisse decisa a maggioranza di voti „del Consiglio dell’Università ridotta all’intiero suo numero“. Il Podestà di fio vigno e la Carica di Capodistria, invece d’attenuare col loro intervento moderatore questo antagonismo fra i due ceti della popolazione, lo resero, col loro comportamento, sempre più acuto e violento. L’intero governo del podestà Barozzi nel 1771, sempre ligio ai popolani e pieno di deferenza per i Sindici del popolo, fu un continuo insulto al Corpo del cittadini. Onorificenza ambita dai Podestà specialmente nell’ultimo secolo era quella che i loro figli venissero temiti al Sacro Fonte od alla cresima dalla Comunità eh’ essi presiedevano o dalle magistrature comunali. Così nel gennaio del 1714 il Comune aveva tenuto al S. Fonte il figlio del podestà Alvise Bembo, ed il Consiglio aveva regalato in tale circostanza a S. E. la Podestaressa una gemma da dito del valore di 60 ducati. Eguale regalo fece il Consiglio per il battesimo del figlio del podestà Yenier. Nel 1786 i tre Giudici tennero a battesimo un figlio del podestà Contarmi, e nel dicembre del 1789 i Giudici ed il Sindico del comune tennero a battesimo la figlia del podestà Riva6U). Orbene, il podestà Barozzi in quella 59) Angelini, Ms. Terni. 4, ‘262. 60) E pare che i Podestà ci tenessero molto a tale distinzione, perchè leggo nella Cronaca del Biancini in data 24 ottobre 1779: „1 Giudici di Valle furono fatti passar in galiotta, perchè non gli volsero tener una sua creatura al S. Fonte.“