— 6 — sta l’isoletta di Bagnoli o dei Piloti e quella di 8. Giovanni in pelago, il cui faro 4) serve di guida ai naviganti che durante la notte veleggiano fra Salvore e Porer. In continuazione di S. Andrea e parallela alla costa si stendeva un dì l’isola di Oissa ora sommersa; ed ancora oggi quando l’onda è tranquilla., alla profondità di 20 metri circa, si possono scorgere le rovine dei suoi fabbricati5). La costa che recinge ambedue i porti sopra descritti, internandosi in varie, guise, dà origine qui e colà ad alcune liete e sicure baie, fra le quali primeggia quella di S. Pelagio. Situata al limite superiore del porto di Yaldibora, nel cosiddetto Por-ticiuolo, s’ apre sul pendio australe d’un terreno a dolci colline, rivestito dall’ olivo, dal mandorlo, dal fico, dal corbezzolo, dal ginepro. Dai venti freddi boreali la difende un seguito d’alture che alle sue spalle gradatamente s’inalzano verso il canale di Leme ad oltre 100 metri ; sul dinanzi ’nvece questa baia trovasi tutta aperta alle più tepide aure del mezzogiorno. Il suo fondo dechina con lento pendio tutto sabbioso. Il mare in questa riposta baia rimane quasi sempre tranquillo, perchè il monte di S. Eufemia la protegge dalle onde che s’avanzano incalzate dai venti sciroccali, e la penisola della Muccia colle prossime sue isole arrestano l’ondeggiamento causato nell’ estate dal Maestro. Epperò chi da questa baia gtiarda il porto di Yaldibora, lo vede chiuso tutto all’ intorno dalle circostanti spiaggie a guisa di lago. Il materiale della città e le condizioni topografiche della medesima, come sono dall’un canto il risultato del suo sviluppo storico, conservano dall’ altro l’impronta degli avvenimenti principali che lo contraddistinsero. Il monte di S. Eufemia non era nei primi tempi una penisola come è oggidì, bensì un’ isola ; e fra l’un porto e l’altro 4) È a fuoco fisso bianco con lampi rossi ogni due minuti; i lampi della durata di 5 secondi sono preceduti da brevi ecclissi. Il fuoco trovasi su torre ottagona bianca a 22 metri dal livello del mare, 5) Cfr. l’Appendice V.