[§ 148] COWCI FRANCESI IN ITALIA 875 preteste, e come poi sia divenuta la base della nostra legislazione posteriore. Veramente, la relativa autonomia delle repubbliche italiane, create dalla rivoluzione, e il bisogno di unità legislativa promossero in Italia, anche sotto il predominio francese, notevoli tentativi di codificazione (1), che, nella materia penale, ebbero a saggio la collezione edita a Brescia (1807) dei travagli, a cui aveva cooperato l’alto intelletto del Romagnosi. Ma il concetto patrimoniale dello Stato, rimesso in pratica da Napoleone (§ 145), doveva far preferire il sistema d’imporre le leggi francesi, considerate come più perfette, anche all’ Italia, e ciò avvenne di fatto tra gli anni 1806 e 1811, per tutta la legislazione civile e penale, ad eccettuarne il solo codice di procedura penale (1807), che fu diverso per l’Italia. Nè fu grave danno, conviene riconoscerlo ; poiché i codici francesi, specialmente il Codice Napoleone, così solidi ed organici nell’ insieme e nelle parti, così sobri e recisi nella forma veramente precettiva, possono essere additati come modello di un’opera legislativa, la quale, dopo aver distrutto l’aggrovigliato intreccio delle vecchie fonti giuridiche, aveva dalle rovine saputo erigere il nuovo edificio, conveniente alle mutate condizioni sociali. Questi codici non repugnavano alle tradizioni e all’ avviamento del diritto italiano, poiché l’Italia, già ai tempi del suo rinascimento, aveva pòrto solenne mole di materie a quell’edificio, ed era da un pezzo entrata nell’ orbita del nuovo movimento pratico e filosofico. La caduta del dominio napoleonico e le idee scientifiche avverse alla codificazione non ebbero potere di arrestare il moto, ormai sicuramente trionfante. La famosa controversia circa la preferibilità o meno del diritto codificato al diritto consuetudinario, dibattuta in Germania, principalmente tra il Thibaut e il Savigny (1814), (1) Se ne veda la storia esposta dal Del Giudice, Il centenario del Codice Napoleone a Milano, nei J\uovi studi di storia e dir., Mil., 1913.