XII PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE la storia di più che quattordici secoli : alto medio evo (età romano-barbarica)-, basso medio evo, coi primi secoli dell’età moderna, giuridicamente non differenziati (età del risorgimento), età moderna vera e propria. Io credo che a queste grandi età nessuno possa negare le profonde divergenze sostanziali, che ne legittimano la distinta considerazione. Invece le varie divisioni da altri proposte distinguono almeno cinque o sei periodi nella storia del diritto italiano, a danno della continuità storica sostanziale delle nostre istituzioni. Le divisioni interne a periodi più brevi, da me segnate per le due prime età, esclusivamente riferite alle variazioni più rapide del diritto pubblico, hanno il fine di avvertire, dentro il quadro generale, queste variazioni, senza nascondere lo svolgimento unitario del diritto nostro. Infatti è anche il mio pensiero che tutto lo sviluppo storico, dalla caduta deU’Impero romano all’origine dei Comuni, non rappresenti che una età sola, almeno per la storia giuridica; poiché in essa si svolge, sotto varie forme e influenze, non altro che un fenomeno: la decadenza delle nostre antiche istituzioni civili sotto l’urto barbarico. Perciò, anche nel mio disegno, questa età è compresa in un unico ciclo storico, l'età romanobarbarica; ma, per chiarire la varietà delle forme politiche, ho ritenuto giovevole di suddividere questa età, limitatamente al diritto pubblico, in tre fasi minori, che rendono conto di quella varietà, senza spezzare l’unità organica di quel grandioso e complesso fenomeno. Quanto all’età del risorgimento, che, nella storia giuridica, comprende i sei secoli ed oltre, dall' origine dei Comuni, cioè dalla nuova affermazione civile italiana, Ano ai rivolgimenti moderni, è evidente che la divisione in due periodi, separati dalla profonda crisi che, nella storia civile, dà fine all’evo medio ed apre il moderno, si impone da sé, almeno per la storia del diritto pubblico. L’altra critica si riferisce alla data da me scelta, per