260 PERIODO FEUDALE Un nuovo doc. sopra Gualcoso e la storia della cosidetta Val-causina, nel Tal. in onore di E. Brunner, Berlino, 1910; Id., La costituzione di Onorio li e la Lombarda legge imperiale di Enrico V, in Quellen u. Forschungen aus ital. Archiven, XIV, 1912; Mengozzi, Ricerche sull'attività della Scuola di Pavia nell’alto medio évo, Pavia, 1925; A. Solmi, nel voi. Contributi alla storia dell'Università di Pavia, Pavia, 1925. § 48. — Collezioni e studi di diritto canonico. Al movimento inteso a dare certezza al diritto partecipa attivamente anche la Chiesa, che cerca di perfezionare le vecchie raccolte dei canoni. Dopoché l’Italia aveva dato, con la collezione dedicata ad Anseimo (§ 27), il primo esempio di una raccolta di testi canonici sistematicamente ordinata, erano sopravvenuti i torbidi tempi feudali a mescolare la Chiesa nelle lotte politiche, ad esaurirne le virtù, nella confusione tra il laicato e il sacerdozio, a spegnere quasi il papato nella dissipazione e nel sangue; sicché si erano illanguidite le attività rivolte alla raccolta e allo studio dei testi ecclesiastici, e 1* operosità scientifica era esulata fuori d’Italia. Da Reginone, abate di Prùm, provengono due libri de synodalibus causis, composti tra il 906 e il 914, che compongono un manualis codicillus, per servire ai vescovi nei giudizi sinodali, con materia tratta dai libri poenitentiales. E più tardi, per opera di Bur-cardo, vescovo di Worms, si compone il Decretum (detto più propriamente Liber decretorum o Collecta-rium), verso 1' anno 1012, ripartito in venti libri, dove una abbondante collezione di passi, tratti dalle fonti fino allora in uso, e principalmente dallo pseudo Isidoro, viene offerta agli studi, non senza inserzioni errate o falsificate. Questa raccolta ebbe larga diffusione anche nelle scuole italiane. Ma non appena si delinea anche in Italia, a incominciare dalla metà del secolo XI (1044), la corrente