COEMPTIO E PROTIMESI 83 oliatamente gli scambi nel mercato il siliquaticum, che rappresenta una quota elevata sul prezzo di vendita delle merci, per più aspetti connessa agli intenti politici di regolare col mezzo dei funzionari cittadini il prezzo delle cose venali (taxatió). Ma altre tasse gravavano in modo mediato sul commercio (plateaticum, stationaticum) o sul transito (portorium, pedagia, pian-straticum). I bisogni dello Stato imponevano frequenti imposte o tasse straordinarie, che acuivano le esistenti (aug-mentum o superindicticia onera). Inoltre è da ricordare che alla posizione politica particolare della classe senatoria corrispondeva una speciale contribuzione finanziaria dei senntores, che prendeva nome di follis o di gleba (§ 9), per cui i senatori, esclusi per i loro possessi dai tributi ordinari e dalla dipendenza dai funzionari provinciali o municipali, rispondevano direttamente al praefectus urbi. Essi versavano inoltre una contribuzione d’origine volontaria, 1 ' àurum oblativum. Tutto questo pesante organismo finanziario, logico tuttavia nei suoi principi ispiratori, fu in parte sconvolto nelle invasioni e nelle guerre; ma, anche disordinato, sprovvisto di regolarità, ebbe grande importanza nella storia, poiché informa, sia pure a frammenti, il sistema finanziario del medio evo (§ 52). Intanto, in questo periodo, mentre i senatori e i potenti possessori si liberano forse dalle contribuzioni più gravi, la media proprietà, cioè i cittadini e i coloni, ne portarono più pesante il carico. Il sistema delle coemp-tiones, che obbliga il proprietario a cedere allo Stato d prodotto dei suoi fondi, ricevendone in pagamento una diminuzione corrispondente dei suoi oneri tributari, affretta la rovina della proprietà fondiaria. L’obbligo fatto al proprietario, già avvilito nel tenue reddito dei suoi beni, di rispondere per i debiti tributari ilei vicino e di riceverne in ripartizione le terre, addos-