L INVASIONE LONGOBARDA 97 riposa sul fatto violento della conquista, e intende a foggiare, in parte almeno, a proprio arbitrio le attività della vita pubblica. Così avviene che l’elemento germanico, sia pure in parte modificato dagli altri elementi della vita sociale italiana, prende prevalenza e dà colore alla vita civile e giuridica dei tempi, che trascorsero sotto il governo della monarchia longobarda e poi sotto il regno franco. Tuttavia l’elemento romano e l'elemento ecclesiastico, sempre attivi nella formazione della civiltà italiana, si dispongono subito come potenti leve, a modificare e a rompere la rozza membratura del popolo e del diritto straniero; e, per quanto non sempre vittoriosi, non tardano a mutarne anche sostanzialmente la composizione e l’indole. L’elemento romano, che è quello del popolo vinto, ma più numeroso e civile, penetra nelle consuetudini barbariche, e le piega e adatta a nuove espressioni. Esso insinua nelle esigenze della vita, che si fa ogni giorno più complessa e diversa, le antiche e sapienti forme, non mai pienamente dimesse. La Chiesa, fondata essa medesima su basi romane, valendosi della persuasione e delle forze religiose, sorregge le virtù del popolo vinto, piega il rigore e attenua le crudezze dei vincitori; e, nei contrasti tra i Longobardi, i Franchi e l’impero orientale, prende forza per assurgere ad autonomia politica. Tra questi elementi si determina più viva l’azione dell'elemento indigeno o volgare (§§ 1, 11), che, col venir meno dell’antico e ordinato assetto politico, riprende più liberamente a svolgersi. Tutte queste varie forze si contendono per tre secoli aspramente il campo, sulla massima parte del territorio italiano, e dànno vita al periodo cui, per l’affievolirsi dell’antica fiamma civile, si conviene il titolo di barbarico. I Longobardi irrompevano dal Friuli nel 568, e in brevissimi anni conquistavano, sulle svogliate milizie greche, l’Italia superiore e la Toscana fino all’Appen- Solmi. — Storia del dir. it. ?