440 PERIODO DELL’AUTONOMIA fraglie o confraternite mosse da un sentimento religioso, nelle scholae artigiane di Roma e di Ravenna, nei rapporti di vita e d'interesse, stretti per la comunanza del mestiere onde si profila pertanto, sotto nuove forme, la ricostituzione dell’istituto. Le cause promotrici di queste unioni, che rispondono a esigenze sociali sólo ora fatte vive e imperiose, sono insieme di natura politica economica e religiosa. Nel contrasto delle classi entro il Comune, per la conquista del potere politico, l’individuo si stringe, con vincolo federativo, a coloro che con lui hanno relazioni più immediate d’interesse e di vita; mentre lo slancio delle industrie e dei traffici richiede l’organizzazione corporativa delle arti locali, sprone e freno alla produzione e alla concorrenza; e il sentimento religioso consacra questi rapporti con uno scopo pio e li veste con qualche pratica di culto. Dopo che il moto rivoluzionario delle classi urbane ha dato origine al Comune politico, e la vita economica pulsa da ogni parte più solerte, nelle città da prima, e più tardi anche nelle campagne, si formano, tra i diversi ceti, numerosi nuclei associativi, sia per libera elezione dei membri, sia per naturale tendenza della comunione di interessi e di vita, sia anche per intervento o spinta del Comune: nuclei, che dànno origine alla fitta rete delle corporazioni medievali. L’antica consuetudine delle associazioni giurate, sempre viva anche fra i barbari, per quanto avversata dallo Stato germanico e feudale; la tradizione, fatta ora più viva, della naturale comunanza fra gli individui, che esercitano una stessa professione o uno stesso mestiere; gli esempi delle frequenti confraternite religiose, create all’ombra della Chiesa dalle persone di un medesimo ceto; il perdurare della tradizione e di talune forme corporative nelle città, insieme con altre cause complesse, concorrono a dar nascita e veste alla corporazione medievale. Questa sorge, dopo la caduta delle antiche forme