[§ 143] COMPUTO DELLA PARENTELA 829 mari nelle quattro classi che derivano la loro ragione dalla discendenza legittima (iure proprio), dal rapporto di parentela familiare (iure familiae), dal vincolo di parentela naturale (iure sanguinis), dalla unione matrimoniale a favore del coniuge superstite (iure matri-monii), e fissando il solo principio dell’esclusione del parente più remoto per opera del più prossimo. Ma non così poteva riuscir vittorioso il sistema giustinianeo della cognazione: anche dove si accoglie il computo romano, la parentela agnatizia resiste, perchè dapprima il sistema politico dell’autonomia, più tardi il particolarismo degli Stati italiani avversano la donna e la parentela femminile (§ 124), e, temendo la diminuzione dei patrimoni familiari e cittadini, restringono entro l’agnazione i vincoli delle parentele (§ 137), difendono l’idea conservatrice del nome domestico (§ 110). Sarà necessario il soffio della Rivoluzione francese, perchè siano cancellate, e a stento, le odiose differenze di linea e di sesso (§ 149). È ammesso invece pienamente il diritto di rappresentazione, che chiama a succedere gli eredi di una persona premorta, assente o incapace, quando tale persona avrebbe, insieme o prima d’altre, raccolto la successione. Tale diritto, esteso a tutti i gradi, è giustificato dai giuristi, in base a una volontà tacita del de cuius. Yale anche la regola romana che, fra chiamati in grado eguale, la successione sia per capi, non per stirpi; mentre, quando si fa luogo al diritto di rappresentazione, la successione è sempre per stirpi. Nell’ordine successorio, vengon primi i disèendenti, che escludono ogni altro ordine, salvo i diritti dei figli naturali e del coniuge superstite. Ma come riflesso del predominio agnatizio, si offre sùbito la regola del diritto italiano, che posterga o esclude le donne, in confronto coi discendenti maschi o con altri stretti parenti di sesso maschile. La regola riflette non soltanto il principio dell’incapacità della donna alla successione feudale, ma specialmente lo spirito di gelosia e il protezionismo eco-