!§ 8] BIZANTINI E LONGOBARDI 39 desolate dalle incursioni o indi a poco strappate dalle conquiste saracene. Solo più tardi, nel decimo secolo, i Bizantini giungeranno a ricostituire più ferma la propria autorità politica nell’ Italia meridionale, dove rappresentarono, per tutta 1' età romano-barbarica (Uno al 1071), uno dei fattori essenziali della civiltà italiana; ma, in realtà, anche in queste antiche terre bizantine, le forze indigene furono condotte a crearsi ;un governo autonomo. Questo movimento, appena iniziato nel periodo bizantino, si svolge propriamente più tardi (§ 19). § 7. — Oltre le opere, oit. ai 5 e ti, si veda: Gaudenzi, Sui rapporti tra l'Italia e l’Impero d'Oriente tra il 476 e il 554, Bologna, 1888 ; Cipolla, Per la storia d’Italia e dei suoi conquistatori, Bologna, 1895 ; Mommsen, Ostgothische Studien, in Neues Archiv., voi. XIV e XV; Loneao, Fondazione del regno dì Odoacre e suoi rapporti con VOriente, Scansano, 1907; Gabotto, Storia dell'Italia occidentale nel medio evo, voi. I, Pinerolo, 1911; Cessi, Regnum e imperium in Italia, Bologna, 1919; Al bertoni, Per una esposizione del dir. bis. conriguardo all'Italia, Imola, 1927. § 8. — Le condizioni economiche. Anche sotto l’aspetto dei rapporti economici, il periodo bizantino segna la decadenza delle energie dell’ età antica. Se par verosimile che la popolazione italiana, innanzi ai tempi di Augusto, raggiungesse appena il terzo dell’ attuale e che quello sia stato il momento più favorevole per essa, è certo che, più tardi, salvo qualche rinvigorimento nei periodi più felici del primo Impero, l’indice demografico deve essere costantemente disceso. E insieme si allentano le attività della vita sociale ; languono le industrie e i commerci, meno necessari per le assottigliate esigenze dei popoli e meno remunerativi per l'incerta difesa giuridica; i campi restano abbandonati e squallidi, per la scarsezza delle braccia e per l’inerzia dei capitali; le spogliazioni barbariche e le