[§ 149] avvento dello stato giuridico 879 Livre du centenaire, Paris, 1904; Del Giudice, II c.enten. del cod. napol. in Italia, nei Nuovi studi di st. e dii*., Milano, 1913; Pisanelli, Progressi del dir. civ. in Italia nel sec. XIX, Milano, 1872; Colles. completa dei cod. civ. degli Stati d'Italia, Torino, 1845; Lattes, Le leggi civili di Carlo Felice per il Regno di Sardegna, negli Studi econ. e giur. dell’Univ. di Cagliari, li, 1908; Id., Formazione del cod. civ. estense, in Miscellanea per A. Manno, Torino, 1912; Ercole, Il dir. di fam. edisucc. nel cod. par?n., in Riv. di dir. civ., VI, 1913; Id., Sui lavori preparatori del cod. civ. parmense, in Arch. stor. parmense, XVI, 1912; Id., I contratti agrari nel cod. civ. parm., nella Riv. di dir. civ., VIII, 1914; Visconti, La codificai, del processo civ. a Milano, nella Riv. di dir. civ., VIII, 1914 : Viora, Le Costituzioni piemontesi. Storia esterna della compilazione, Torino, 1928; Del Giudice, Legislaz. e scienza giur. dal sec. XVI ai nostri giorni, nella Storia del dir. ital., Milano, 1923. § 149. — Il diritto moderno. L’assolutismo dei governi, nelle forme dello Stato patrimoniale (§ 114) e dello Stato di polizia (§ 145), aveva conquistato sugli individui una signoria di fatto, che giungeva quasi all’annientamento di ogni personalità; ma di questa signoria si era valso per soffocare, in una stretta violenta, tutti i gruppi sociali, organizzati in modo autonomo e dotati di una virtù interna di elaborazione giuridica (§ 76), dai quali muoveva non soltanto un continuo contrasto ad ogni azione degli organi politici, ma anche una dura oppressione per le attività individuali. Cadevano così feudi e autonomie, giurisdizioni privilegiate e corporazioni (§ 147), e lo Stato si metteva in rapporto diretto con l’individuo, provvedendo a una ricostituzione organica del sistema del diritto. Ma intanto la formazione di forti capitali, destinati a produrre redditi pronti e sicuri; il trionfo di un grande commercio internazionale, non più rattenute da barriere doganali; la liberazione dai disastri e dagli incubi delle carestie e delle pestilenze, migliorando l’economia generale, aumentavano il benessere dei singoli e degli Stati, rompevano le catene dei gruppi