Nella sciagura a confidenze col suo antico compagno di giochi: non rinunciò tuttavia a ravvivare il rapporto con un elogio dei suoi collaboratori: « Tutti ebbero un contegno ammirevole. Spesso durante la notte io ero frammischiato agli uomini in lavoro o al riposo, in coperta o nei ponti inferiori, talvolta col cappuccio e da essi certamente non visto né riconosciuto. Ebbene, io non ho mai inteso una frase, una sola parola di stanchezza o di lamento. Non ho mai inteso un graduato spingere al lavoro i dipendenti, non ho mai inteso una discussione di turno di lavoro o di riposo ». « Infine non credo dir cosa nuova dei nostri uomini all’Eccel-lenza Vostra che ben li conosce, ma sento il preciso dovere come ammiraglio comandante la divisione di constatare e segnalare all’Eccellenza Vostra la solida disciplina e la magnifica resistenza che essi dimostrarono una volta di più in questa dolorosa circostanza dalla quale emerse ancora l’affetto gentile e la devozione dei nostri uomini per i loro ufficiali ». Nel gioco della vita succeduto a quelli dell’infanzia ora il turno di comando spettava all’amico; ma la partita prendeva una brutta piega: si trasformò quasi in un duello personale con molti padrini per ogni parte. Millo infatti elogiò Cagni ed i suoi collaboratori per il salvataggio, ma per l’incaglio lo esonerò contemporaneamente dal comando della divisione e lo collocò in disponibilità trasmettendo anche la relazione della Commissione di inchiesta al Tribunale militare marittimo « per quanto potrà risultare di sua competenza». Il capitano della “San Giorgio” venne sostituito e puniti altri ufficiali. Tutti sbarcarono il 13 dicembre. In quella triste giornata Cagni fece dire a Guelfo Civinini che non poteva concedergli un’intervista richiestagli trovandosi colpito da un provvedimento superiore. Benché si ritenesse ingiustamente colpito, mai si sarebbe abbandonato a un pubblico sfogo. Ora doveva sparire in silenzio, senza gesti che ripugnavano alla sua dignità. Adunò gli uomini sul ponte per salutarli. Nel cerchio devoto che lo circondò gli ufficiali ascoltavano a capo scoperto e nelle seconde file molti giovanotti avevano i lucciconi. Disse, a voce bassa, fervide parole di esaltazione della marina] e dei marinai italiani, e concluse: « Vogliate