178 PERIODO BARBARICO il titolo di index. La loro circoscrizione territoriale, rispondente generalmente al pago romano, viene a corrispondere press’a poco, al confine ecclesiastico della pieve (plebs), unione di varie chiese sotto il preposto. All’ultimo grado della scala gerarchica stanno i decani, o altrimenti i magistri, maiores, saltarli, mariti, collocati nei distretti rurali e nei vici, con attribuzioni amministrative e di polizia. Nei grandi dominii fondiari (.saltus), spettanti per lo più alla proprietà pubblica, si conserva, in corrispondenza, l’ufficio schiettamente romano dei saltarli, anch’essi con competenza di esecuzione e di polizia. Non è improbabile che a questi distretti rurali sottoposti ai decani o ai saltarii, corrispondessero ecclesiasticamente le minori chiese o parrocchie (titilla, cappellae). L’amministrazione delle corti regie, scomparse o distrutte le curie, conservò quasi integralmente, nelle città, i minori organi e le forme note del sistema amministrativo romano. I gastaldi erano coadiuvati da una serie di minori ufficiali, di cui era principale membro Vactor o actionarius, preposto al governo economico e fondiario di una parte del dominio (actio), con attribuzioni finanziarie, per la riscossione dei censi, delle composizioni, dei redditi, e insieme con minori poteri di polizia e di milizia. Questo ufficio, ebbe sotto di sè le schiere dei rustici (scare), guidate dagli scariones o dall’oberscartine, e gli altri minori addettti curtensi, come i silvani o valdatores, guardiani dei boschi, i porcarii ed altri custodi di armenti; tutti con qualche attribuzione, per quanto esigua, di polizia. Il dominio barbarico recò gravi danni alle città e ai distretti, già decaduti sotto il governo gotico e bizantino. La vecchia controversia della durata dei municipi romani non deve essere risoluta nel senso che la conquista longobarda abbia fatto sparire ogni traccia delle antiche istituzioni cittadine (Hegel), o nel senso opposto che abbiano potuto perdurare le forme delle antiche