GENESI DEI COMUNI 523 linee, le cause fondamentali del fenomeno, e che siano indicate le principali ragioni delle varietà d’origine e di sviluppo; anche se non possono ancora dar luogo ad una teoria generale e sicura. Le cause fondamentali dell’origine del Comune spettano in gran parte all’età precedente, ma dipendono alla lor volta da cause più remote, che debbono essere ricercate nell’età della decadenza romana e più oltre. La condizione prima ed essenziale del Comune è nella permanenza della città attraverso l’alto medio evo (§ 50) e nel persistere di una interna vita cittadina, anche sotto il dominio barbarico. Ora la città era in Italia, già al-l'aprirsi del medio evo, un fenomeno antico, che si riallacciava allo sviluppo delle primitive civiltà, e che aveva avuto, nel municipio romano, il regolamento della propria autonomia. Caduto il municipio romano, o per l’invasione barbarica o per il venir meno della forza ordinatrice di Roma, la città non aveva perduto la sua individualità: era rimasto il vescovo, era rimasta la tradizione urbana, erano rimasti il mercato, il foro, la consuetudine locale, la curia cittadina. I Longobardi avevano posto nelle città il centro della loro amministrazione, e pur con rigoroso dominio, si giovarono degli antichi ordini urbani; e i Franchi ne continuarono più largamente l’opera (§§ 31, 34). Nel periodo feudale, allorché venne a mancare ogni autorità efficace di governo e l’incertezza della vita sociale si fece più sensibile, le classi cittadine, già da più di un secolo chiamate alle armi, rialzando il capo dopo la lunga soggezione barbarica e riorganizzando tutta la vita interiore, vollero provvedere da sé alla propria difesa, e si strinsero più liberamente intorno a coloro, che avevano la rappresentanza morale o giuridica della città e che ormai di questa si giovavano per i loro v scopi di difesa o di dominio. Come conseguenza di questa condizione, si presenta il fatto di una più netta separazione della città dalla campagna; poiché la città, or-