LE classi dipendenti 117 L’elevazione trova favore nel sistema curtense, ereditato nelle campagne dall’ antico latifondo, poiché le varie classi dipendenti e servili, raccolte nelle grandi corti regie, ducali, monastiche e nobiliari, conseguono il riconoscimento consuetudinario dei diritti della personalità. La classe dei servi regi, detti dai Franchi fi-scalini o dominici, ha diritto ad una parziale composizione, che è molto prossima al guidrigildo; e i servi regi, presso i Longobardi, sono chiamati anche a pubblici uffici di ordine fondiario (1). Non altrimenti avviene, per consuetudine, anche dei ser»* ecclesiae; e special-mente di tutti quei servi che, tenuti nella condizione giuridica dei servi domestici, .sono addetti nelle corti a qualche ufficio o a qualche arte manuale (ministerium), e che formano la classe dei ministeriales, giuridicamente parificata agli aldi (2). Queste classi hanno una consuetudine e un diritto, riconosciuti nell’interno del cerchio curtense, che limitano il dominio assoluto del padrone, e lo mutano in un rapporto di semplice dipendenza privata all’interno e di semplice rappresentanza giuridica all’esterno. Il movimento si affretta anche per il favore delle manomissioni. Alle forme antiche si aggiungono quelle dei Barbari e della Chiesa; e specialmente quelle che serbano al signore un diritto di patronato o di mundio sul manomesso (§ 57). In questa condizione di semplice dipendenza sono i colliberti, gruppi di servi che, continuando un antico uso romano, vengono manomessi per disposizione testamentaria e affidati alla protezione di una chiesa. S SII. — Schupfer, Degli ordini sociali e del possesso fondiario presso i Longobardi, in Sitzungsber d. Ahad. d. Wiss. (li Vienna, XXV, 1860, pag. 26'J e seg. ; i